di Amedeo Scalese
La moltiplicazione delle vicende giudiziarie riguardanti la Juventus, a cui stiamo assistendo in questi mesi, ha dell’inverosimile. Se da un lato non si riesce a comprendere pienamente la reale motivazione di un tale accanimento, ancor più risulta impossibile prevedere gli effetti che questi procedimenti avranno sulle competizioni sportive italiane ed europee di questo e del prossimo anno.
Da indiscrezioni sembra che altre procure, dopo quella di Torino, si siano mosse per indagare su operazioni di mercato, perché quello che dovrebbe però apparire chiaro – anche al più incattivito degli anti juventini – è che risulta poco credibile che una sola società possa essere responsabile di trattative non regolari, considerato che queste trattative prevedono, giocoforza, il coinvolgimento di altre società. Appare infatti impensabile che, com’è accaduto con il procedimento Prisma, continui a reiterarsi questa esclusiva considerazione (criminalizzazione) dei comportamenti della società bianconera, ignorando di fatto quanto accade in tutte le altre latitudini del calcio, italiano e non solo.
Non è infatti un segreto che dal 2008 in poi siano già state giudicate altre società per la questione delle plusvalenze, parliamo di Genoa, Udinese, Reggina, Sampdoria, Milan e Inter, tutti procedimenti che però si sono risolti con delle ammende pecuniarie ma, a differenza, con nessuna eco mediatica.
Non è un segreto che, anche in anni più recenti, altre squadre abbiano concluso operazioni coinvolgendo calciatori sconosciuti valutati svariati milioni. Penso ad esempio a Palmieri e Manzi, passati dal Napoli al Lille e valutati rispettivamente 7 e 4 milioni di euro. Neppure Cesare Casadei, passato al Chelsea dall’Inter nel 2022 per 15 mln di euro più 5 mln di bonus, ha destato scalpore, nonostante Transefrmarkt (sito contenete informazioni calcistiche tra i più seguiti in Europa) lo valutasse solo un milione di euro al momento della chiusura della trattativa. Sicuramente l’Inter avrà ottenuto questa grossa cifra, oltre che per le qualità promesse del giocatore, anche e soprattutto per i buoni rapporti fra i due club, una cosa del tutto normale quando si parla di passaggio di calciatori fra società. Questo se non c’entra la Juventus ovviamente, perché anche’avere buoni rapporti fra società, se una delle due si chiama Juventus – a quanto pare – non è visto di buon occhio. Anzi, diventa pericoloso, considerato che, dopo il filone plusvalenze e quello stipendi, sembra ora essere messa in discussione addirittura la “partnership” tra la Juventus e altre squadre, come ad esempio Atalanta, Sampdoria, Sassuolo, Udinese.
In questo tourbillon di procedimenti, dunque, in attesa di andare in aula per la manovra stipendi, il 19 aprile si deciderà sul ricorso presentato dai legali bianconeri sulla questione plusvalenze, mentre per questo terzo filone la conclusione del procedimento sembra possa arrivare addirittura a fine 2023.
Tutti uguali difronte alla Giustizia? Vedremo…ma al momento non sembra.