Società

Reggio Calabria: Idonei PNRR1, continua la mobilitazione per il merito e contro i troppi chilometri per l’abilitazione

di Pippo Gallelli

La battaglia degli idonei del concorso scuola PNRR1 non si ferma. La lista civica “Idonei per Reggio Calabria” annuncia la propria adesione allo sciopero dell’8 marzo e prosegue la mobilitazione digitale per denunciare quella che definisce “una profonda ingiustizia ai danni di giovani docenti, madri di famiglia e professionisti della scuola”.
“Dal mese di agosto – dichiarano dalla lista civica – siamo impegnati in un flash mob online per dare voce agli idonei del concorso scuola PNRR1, lasciati senza futuro dal governo a guida Giorgia Meloni. Una classe di precari che ha dimostrato competenze e merito superando una selezione altamente competitiva, ma che è stata scavalcata da riserve e percorsi privilegiati, in una logica che tradisce il principio stesso della meritocrazia”.
La mobilitazione si svolge in rete, una scelta dettata non solo dall’efficacia della comunicazione digitale, ma anche dalle difficoltà economiche e logistiche che molti idonei incontrano nel partecipare a manifestazioni fisiche. “Non tutti possono permettersi di spostarsi per protestare – spiegano dalla lista civica – e non tutti hanno le risorse per affrontare viaggi onerosi. Ma la voce del dissenso non ha bisogno di piazze: ogni giorno inondiamo il web con la nostra protesta, per far emergere una verità che il governo vuole occultare”.
L’esecutivo, accusano i manifestanti, ha tradito le promesse sul merito, lasciando a casa gli idonei PNRR1 e bandendo nuovi concorsi nonostante l’Unione Europea abbia chiarito che l’assunzione dipende dallo Stato italiano. Tre, in particolare, i punti su cui si concentrano le critiche:

  1. Il sistema delle riserve: il 50% dei posti disponibili è stato assegnato a candidati con riserve, sottraendo cattedre a chi ha superato il concorso con punteggi eccellenti.
  2. L’obbligo di nuovi percorsi di abilitazione: nonostante abbiano già dimostrato la propria preparazione, gli idonei sono obbligati a frequentare corsi a numero chiuso, mentre altre categorie – come possessori di diplomi magistrali, TFA o titoli esteri – ottengono l’abilitazione con percorsi meno selettivi, spesso telematici e privi di tirocini in presenza. “Chi non ha mai superato un concorso, o lo ha fallito, si ritroverà in cattedra grazie a scorciatoie, mentre gli idonei PNRR1 vengono superati senza alcun criterio di equità”.
  3. Le difficoltà logistiche: la Calabria, regione di appartenenza di molti idonei, presenta gravi problemi infrastrutturali che rendono complesso lo spostamento verso le sedi dei corsi di abilitazione. “Le università telematiche sono ovunque – denunciano – ma i posti per l’abilitazione sono pochi e concentrati in sedi difficili da raggiungere. A Rende, per esempio, solo chi supererà la selezione potrà accedere ai corsi, dopo aver versato 150 euro a classe di concorso”.
    La protesta non si ferma. “Basta con questa ingiustizia! Il merito è stato calpestato, i sacrifici ignorati, altri soldi richiesti per le iscrizioni ai corsi di abilitazione, mentre le riserve sono state facilitate. Governo Meloni, vergogna!”, tuonano gli attivisti. L’appello è chiaro: “Chiediamo a tutti di partecipare alla nostra mobilitazione digitale, di condividere il nostro messaggio, di usare l’hashtag #IdoneiPNRR1Dimenticati per far sentire la nostra voce. Non ci piegheremo a questa ingiustizia. Siamo idonei, siamo insegnanti, siamo il futuro della scuola italiana. E non staremo in silenzio”.