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Tensione alle stelle alla Casa Bianca: scontro senza precedenti tra Trump e Zelensky

di Pippo Gallelli

Uno scontro diplomatico mai visto prima, un faccia a faccia carico di tensione che fa calare il gelo sulle speranze di pace. L’incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, nello Studio Ovale si è trasformato in un vero e proprio duello verbale, culminato con la cancellazione della conferenza stampa congiunta e il brusco allontanamento di Zelensky dalla Casa Bianca. Il tutto sotto gli occhi del mondo intero, in una scena trasmessa in diretta televisiva che ha sorpreso e scosso la comunità internazionale.

Lo scontro nello Studio Ovale

L’atmosfera è diventata incandescente fin dai primi momenti dell’incontro. Trump ha attaccato duramente il presidente ucraino, accusandolo di mettersi “in una pessima posizione” e di “non avere carte in mano” per negoziare un accordo di pace con la Russia. “Dovete essere riconoscenti”, ha poi tuonato il presidente americano, aggiungendo che Zelensky “sta giocando con la Terza Guerra Mondiale”.

Ma il momento più teso è arrivato quando Trump ha posto un ultimatum: “O fai un accordo o noi siamo fuori!”. Una dichiarazione che non ha lasciato spazio a interpretazioni e che ha segnato il punto di rottura nel colloquio.

A rendere la situazione ancora più tesa è stato l’intervento del vicepresidente americano JD Vance, che ha accusato Zelensky di essere “irrispettoso” per aver sollevato una disputa in diretta davanti ai media americani. Non pago, Vance ha anche ricordato al presidente ucraino il suo recente viaggio in Pennsylvania per visitare una fabbrica di armi, definendolo un atto politico contro l’amministrazione Trump.

Zelensky, dal canto suo, ha cercato di ribattere, affermando che il suo Paese è ancora in grado di difendersi e di resistere alla Russia. “Non sono qui per giocare a carte”, ha replicato al presidente americano, che gli aveva detto di non poter avanzare richieste a Washington senza avere un reale peso nelle trattative.

Un’uscita drammatica e il gelo sulla pace

Lo scontro si è concluso in maniera ancora più clamorosa con l’allontanamento di Zelensky dalla Casa Bianca e la cancellazione della conferenza stampa prevista dopo l’incontro. Poco dopo, Trump ha rincarato la dose con una dichiarazione su Truth Social: “Abbiamo avuto un incontro molto significativo alla Casa Bianca oggi. È incredibile ciò che emerge attraverso l’emozione. Ho stabilito che il presidente Zelensky non è pronto per la pace se l’America è coinvolta. Non voglio un vantaggio, voglio la pace. Ha mancato di rispetto agli Stati Uniti. Può tornare quando sarà pronto per la pace”.

La reazione di Zelensky, che prima dell’incontro aveva dichiarato di credere che Trump fosse “dalla nostra parte”, è stata di estrema freddezza. Il leader ucraino ha ribadito la necessità di non accettare “compromessi con un assassino” e ha mostrato a Trump immagini delle atrocità di guerra compiute dalla Russia.

Un precedente senza paragoni

Mai prima d’ora un capo di Stato ospite della Casa Bianca era stato messo così duramente alle strette, con toni tanto aspri e un’aggressività così palese di fronte alle telecamere. Il botta e risposta tra Trump, Vance e Zelensky ha lasciato il mondo intero senza parole, gettando un’ombra pesante sulle relazioni tra Stati Uniti e Ucraina e sulle speranze di una soluzione diplomatica al conflitto con la Russia.

Mentre il gelo cala sui rapporti tra Washington e Kiev, resta la consapevolezza di aver assistito a un evento senza precedenti nella storia delle relazioni internazionali. Un momento che segna un punto di svolta nella politica estera americana e che lascia aperti più interrogativi che certezze sul futuro della guerra in Ucraina.