Il Sindaco di Taormina, Cateno De Luca, è candidato alle elezioni suppletive di Monza e Brianza, per coprire il posto al Senato della Repubblica rimasto vacante dopo la scomparsa del Presidente Silvio Berlusconi.
Su Wikipedia, nella sua biografia si legge “per i suoi appariscenti e spesso discussi modi è stato soprannominato “Scateno” dalla stampa locale e nazionale”. Il riferimento è al suo modo singolare ed eccentrico di comunicare battaglie a difesa delle cause che sposa (il fine giustifica i mezzi) che passano da conferenze stampa in mutande a dirette social con pernacchie, che comunque sono un’arte se fatte con “cervello e passione” come insegnava il grande Eduardo De Filippo ne L’oro di Napoli.
E al Sindaco Cateno De Luca la passione non manca, così come il cervello. D’altro canto è figlio di quei contadini che, si diceva, avevano le “scarpe grosse e il cervello fino”, capaci di manifestare quell’acume e quell’intelligenza alimentati dal rapporto con la terra, con la natura e con l’agricoltura.
Sindaco di diversi comuni e città, da Fiumedinisi – paese natio – all’attuale Taormina, passando per Santa Teresa di Riva e per la Città metropolitana di Messina, con diverse esperienze quale Deputato all’Assemblea Regionale Siciliana. Però, tra tante, c’è una nota particolare che conferma il suo carattere eclettico e artistico: oltre ad essere avvocato e imprenditore, è anche un musicista, un clarinettista per l’esattezza, cosa che lo lega maggiormente alla tradizione musicale e popolare siciliana (ma anche italiana), che di musicisti è profondamente ricca.
Cateno De Luca, più volte sindaco, già deputato regionale, avvocato, imprenditore e musicista (in sintesi) si candida ad occupare il seggio al Senato della Repubblica che fu del Senatore Silvio Berlusconi, altro personaggio eclettico e anch’egli musicista in giovane età.
Si candida con il movimento “Sud chiama Nord”, nato nel giugno del 2022 e di cui è leader, con l’ambizione di promuoverlo a partito nazionale, nel cui manifesto si legge: “ha lo scopo di attuare un vero patto di solidarietà Sud-Nord, non in termini rivendicazionisti, ma per eliminare le sperequazioni sociali, economiche ed infrastrutturali che hanno imbrigliato il Meridione impedendogli la crescita, annullandone qualsiasi possibile rilevanza economica sul mercato nazionale ed internazionale, così da determinare una perdita di competitività di tutto il Sistema Italia”. Che in linea di massima rientra in quelli che sono i principi fondamentali della Costituzione italiana.
Nel manifesto di “Sud chiama Nord” si legge che il movimento è favorevole “ad una riforma elettorale e costituzionale che dia un ruolo più autorevole al Presidente del Consiglio dei Ministri: l’elezione diretta del premier – che propongono – assimilerebbe questa figura a quella di un Sindaco”, ovvero il “Sindaco d’Italia” che è anche una delle proposte bandiera di Matteo Renzi e del suo partito Italia Viva. E chissà che i due non si stiano già parlando, in fondo hanno diverse cose in comune.
Quando arrivo nella sua segreteria a Monza, un locale piccolo ma funzionale, la sala è piena di residenti della provincia di Monza e Brianza con accento meridionale, siciliano principalmente. La strategia del Sindaco De Luca è proprio quella di chiamare a raccolta i meridionali che cercano, anche in virtù del proprio orgoglio territoriale, un punto di riferimento che possa ascoltarli e, parlando la stessa lingua, che sia capace di rappresentarli.
Sindaco, domanda comune: che ci azzecca il primo cittadino di Taormina come candidato alle suppletive nel collegio di Monza Brianza?
È una domanda che mi fanno in tanti in questo mio tour elettorale. Intanto dico che non sono in cerca di occupazione, così da sgomberare il campo da pensieri distorti. Umanamente c’è un legame particolare con questo territorio, dovuto alla storia della mia famiglia: mio padre nel 1958 emigrò a Monza in cerca di lavoro e abitò per due anni in una baracca di 20 metri quadri con altri tre operai, quindi questa terra mi riporta ai sacrifici di mio padre che rivendico con orgoglio.
Mentre politicamente cosa significa la sua candidatura in questo collegio?
Politicamente vuol dire promuovere un modello che guarda alla politica attraverso le competenze maturate sul campo, ed io – modestamente – ho maturato l’esperienza per poter essere candidato e giocarmi una partita con candidati che, invece, peccano proprio in esperienza e competenze politico amministrative.
Per quale motivo nella provincia di Monza e Brianza, territorio del Nord noto per le realtà imprenditoriali, dovrebbero votare un uomo politico del Sud con un partito che è nato e presente solo nel meridione?
C’è un dato certo, che non bisogna sottovalutare: nel collegio di Monza e Brianza circa il 50% degli elettori sono meridionali. Se riesco a far passare il messaggio che il patto di solidarietà tra Sud e Nord, che noi immaginiamo, non si risolve nella semplice richiesta di risorse finanziarie ma, soprattutto, negli investimenti concreti a favore delle infrastrutture materiali e immateriali, nel pieno sviluppo della digitalizzazione e dell’ ammodernamento dei servizi. Se questo elettorato meridionale, e non solo, in quanto il nostro programma parla a tutti, si convincono che la nostra proposta è concreta e diversa rispetto a quelle solite che parlano di sud in modo vuoto e inconcludente, allora non solo mi voteranno, ma faranno in modo che anche altri si convincano a votarmi. Per questo sono convinto di potermi giocare questa partita.
Recentemente ha inviato, nel suo stile, al Ministro Matteo Salvini una scatola di mattoncini Lego, con un chiaro riferimento al ponte sullo stretto.
Perché gioca a fare la campagna elettorale e ancora non ha capito che deve governare con fatti concreti.
Fa finta di voler fare il ponte e, mentre lo annuncia in pompa magna, lo hanno già tolto dalla manovra finanziaria. Per spot elettorali si pensa cha alla Sicilia, al Meridione serva più di ogni altra cosa il ponte sullo stretto, ma si ignora il fatto che prima ancora del ponte sullo stretto serve, necessariamente, l’alta velocità. Non si comprende perché ancora il collegamento alta velocità da Salerno a Villa San Giovanni non sia stato fatto e, soprattutto, non si riesce a comprendere perché il Governo, nelle finanziarie, si concentri sull’inserimento di coperture fantomatiche sulla costruzione del ponte sullo Stretto di cui ancora non c’è progetto, piuttosto che trovare coperture per completare in breve termine l’alta velocità e, quindi, unire il Paese almeno fino a Villa San Giovanni.
È una critica diretta al Ministro Matteo Salvini, vuole sfidarlo nel suo territorio?
Matteo Salvini, in questa Legge di stabilità, non è stato capace di difendere una sola delle promesse fatte in campagna elettorale. Una manovra, tra l’altro, di 14 miliardi fatta a deficit solo perché devono cercare di vendersi qualche cosa in prospettiva delle prossime Elezioni Europee, per continuare a comprarsi – in qualche modo – qualche voto. C’è uno scontro in atto tra Fratelli d’Italia e la Lega che ha come obiettivo, non gli interessi dell’Italia (sarebbe anche cosa giusta), ma la rendita di posizione alle prossime elezioni europee. In sintesi scontri da compagna elettorale perenne, all’interno del Governo.
Insomma Sindaco, anche lei in piena campagna elettorale…legittimato dalla candidatura però. E a proposito di elezioni, alle prossime Europee, dato lo sbarramento al 4%, per Nord chiama Sud, sarà necessario un apparentamento, ad esempio con Renzi e/o Calenda. Con Renzi sembra avere più affinità, ma da soli non bastate…
Ci sono diverse opzioni sulle quali stiamo ragionando. La cosa certa è che, nel Meridione, Renzi e Calenda non hanno una presenza forte e che noi, invece, non siamo disposti a rinunciare al nostro brand.
L’obiettivo, in generale, è fare un ragionamento serio per sdoganare il progetto nel quale crediamo.
Vedremo cosa succederà…nel frattempo sono concentrato a fare campagna elettorale porta a porta per conquistare questo seggio in Senato.
Con la Fiat 500 che ha definito la sua arma vincente…
La Fiat 500 era l’auto che acquistavano tanti operai meridionali dopo anni di sacrifici e con la quale affrontavano lunghi viaggi per tornare, nelle estati, nei paesi di origine nel Sud Italia.
Il mio è, per certi versi, un cammino a ritroso…percorrendo e visitando, porta a porta, le case di quella gente che con sacrifici si è costruita un futuro in questa terra, contribuendo a renderla quella che oggi è.
Per questo è un’arma vincente, perché arriva, con umiltà, ai cuori della gente comune e, soprattutto, dei tanti meridionali che si riconosceranno nel nostro progetto.