di Sylvie Freddi
In Cisgiordania potrebbe aprirsi un fronte più ampio» ha dichiarato Netanyahu. Intanto la ripresa degli attacchi di Israele a Gaza ha fatto centinaia di morti.
Gli unici a poter risolvere questa terribile deriva di sangue sono gli israeliani stessi, i giovani, le donne, gli uomini che da qualche tempo fortunatamente manifestano contro il governo.
Le manifestazioni potrebbero continuare a divampare nel paese come un incendio, perché ormai nella macchina della propaganda del governo si è aperta una fessura.
La popolazione di Israele, educata da soldato e cresciuta in un costante stato di guerra, se non si riconosce più nel suo leader può avere una reazione molto forte. Questa presa di coscienza potrebbe finalmente cambiare le sorti del genocidio perpetrato ai danni della popolazione palestinese e anche Israele potrebbe cambiare rotta e costruire una pace per la sua gente.
L’ascesa degli autoritarismi in tutto il mondo democratico, può essere cambiata solo da una forte consapevolezza e partecipazione della popolazione stessa. I dirigenti di un paese sono solo funzionari pubblici che devono garantire il buon vivere di tutti i suoi cittadini e un buon rapporto soprattutto con i popoli confinanti.
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