di Pippo Gallelli
Almeno 30.000 persone hanno invaso Piazza del Popolo per “Una piazza per l’Europa”, la manifestazione lanciata da Michele Serra e sostenuta dai sindaci di 14 città italiane. In una giornata ricca di passione, simboli e interventi, il raduno ha rappresentato un forte richiamo a difendere i valori fondanti dell’Unione europea, dalla solidarietà e giustizia sociale alla necessità di una difesa concreta e di un impegno civile condiviso.
L’evento ha aperto con l’intervento di Michele Serra, le cui parole, accompagnate dall’Inno alla Gioia, hanno fatto da catalizzatore all’energia dei presenti. “Siamo in tanti perché siamo popolo. Siamo in tanti e siamo diversi”, ha esordito, ammonendo sul pericolo di ridurre l’Europa a un mero vincolo economico e sottolineando l’urgenza di risvegliare un’identità comune basata sulla libertà e la pace. La sua retorica, decisa e appassionata, ha evidenziato il rischio che la bandiera europea venga soppiantata dalla “carta di credito”, simbolo di un capitalismo sfrenato che, secondo lui, non appartiene al progetto europeo.
Sul palco, lo scrittore Maurizio De Giovanni ha fatto eco a questo spirito affermando con forza: “Siamo noi gli Stati Uniti dell’Europa”, evocando l’immagine di un continente unitario e autonomo.
La manifestazione ha visto la partecipazione di personalità di spicco del mondo della cultura e della musica. Corrado Augias, intervenendo dal palco, ha paragonato la piazza all’iconica Ventotene, simbolo del federalismo europeo, evocando il sogno di un continente unito contro il nazionalismo. In un videomessaggio, Jovanotti ha espresso ottimismo per il futuro, affermando che “siamo all’inizio di un grande futuro, ma c’è ancora tanto da lavorare”, sottolineando l’importanza di valorizzare il Sud, riconosciuto come un elemento fondamentale della ricchezza identitaria europea. La tradizione musicale ha fatto da colonna sonora alla giornata con Mauro Pagani, che ha eseguito “Creuza de ma” di Fabrizio De Andrè, richiamando la memoria e l’eredità culturale del continente.
Uno dei momenti più intensi è stato l’appassionato intervento di Antonio Scurati. Con toni che hanno richiamato la memoria delle atrocità passate, lo scrittore ha ricordato come “ripudiare la guerra non significhi essere inermi”. Scurati ha denunciato le violenze del passato, mettendo in luce l’importanza di non rinunciare a lottare per la democrazia e contro ogni forma di oppressione, con la ferma convinzione che la resistenza e la memoria siano la chiave per un futuro di pace.
Anche il cantautore Roberto Vecchioni ha preso la parola, distinguendo nettamente tra il concetto di pace e quello di pacifismo, invitando i giovani a rimediare agli errori delle generazioni passate per costruire una vera cultura della non violenza. I piazza Elly Schlein, particolrmente acclamata, che si è espressa a favore di un’Europa federale e unita, capace di superare gli egoismi nazionali e di rispondere con determinazione alle sfide globali; la segretaria del Partito Democratico ha ribadito la necessità di un nuovo patto di investimenti comuni e di una politica estera condivisa, richiamando lo spirito federalista che da sempre ha animato il progetto europeo. Per Carlo Calenda, anch’egli in Piazza del Popolo, la pace deve essere garantita da un’Europa forte e forte vuol dire esserlo anche militarmente. L’Europa nasce con il tentativo di mettere insieme gli eserciti europei, la Ced, e il più grande sostenitore era Alcide De Gasperi. Quindi noi oggi siamo qui, con la comunità ucraina e georgiana, per ribadire che deve esserci un’Europa forte, potente, capace di respingere le aggressioni economiche di Trump e le aggressioni militari di Putin.
La giornata di Piazza del Popolo ha offerto un ritratto complesso e vibrante di un’Europa che, pur attraversando sfide e divisioni, desidera tornare a essere luogo di unità, solidarietà e lotta per la giustizia. Un segnale bello e partecipato è stato l’affermazione che l’Unione europea non rappresenta soltanto un’istituzione burocratica, ma un progetto vivo e pulsante, da rinnovare ogni giorno con coraggio e impegno civile.
Fonte foto: Roma Capitale