Di Michele Petrocelli
Una Grosse Koalizion ma, molto Klein. In sostanza un governo rosso-nero che supererà di pochi seggi il 50% per poter governare. Ergo, presumibilmente, saranno necessarie altre forze per portare la Germania del dopo 23 febbraio ad avere una forte stabilità. Ma di altre forze, al momento non ce ne sono. Le elezioni di domenica scorsa hanno stravolto il panorama parlamentare della Germania con l’entrata a gamba tesa, ma questo era prevedibile, della formazione di estrema destra, Alternativa per la Germania, guidata dalla signora Alice Weidel.
A proposito dell’esponente della nuova razza ariana teutonica, qualche appunto è doveroso farlo. La biondona è originaria della Renania-Vestfalia (Germania Occidentale) ma a quanto si conosce, contraddice almeno tre dei rigidi canoni fissati e urlati della neo-destra germanica, ma anche europea e mondiale.
Nell’ordine, non vive in Germania e dunque va contro il principio della tutela del nazional-patriottismo; ha due figli e fin qui tutto bene se non fosse che li condivide con la signora Sarah Bossard, originaria dello Sri Lanka, con la quale è addirittura sposata.
Dunque le altre due contraddizioni a dire il vero gravi, secondo il neo nazi-fascismo pensiero sono che viola il principio migratorio e poi è anche omosessuale e dunque in netta inosservanza dell’altro principio, quello relativo alla famiglia tradizionale. Ora, ritengo che nella evoluta Germania tutto questo non si un problema anche per gli elettori ultra conservatori. Vorrei capire cosa ne pensano invece i nostri ben pensanti sostenitori dell’italico pensiero che oggi governano il Bel Paese. Ah, si, stiamo parlando di rappresentanti della politica nostrana che di Patria (è di ieri la notizia della svendita, perché di questo si tratta, agli arabi con i soldi, di non meglio identificate cose italiane. Ne sapremo a breve e vi diremo), e di famiglia e figli avuti da più mogli o compagne (vedi il ministro Salvini) o da fidanzati poi perduti (vedi la premier Meloni)… ne sanno qualcosa. Dicevano da qualche parte e permettetemi la volgarità, “siamo tutti fr… con il c… degli altri”.
È il caso di ricordarlo con forza… In realtà e lasciando la divagazione aulica, in Germania all’indomani del voto, c’è un terzo incomodo e neanche tanto tenero. Il quale ha già fatto richiesta, rimandata al mittente, di poter far parte del nuovo governo.
Un nuovo esecutivo che sarà guidato da Friederich Merz, segretario della CDU-CSU, primo partito nazionale, la Democrazia Cristiana tedesca, che ha già chiamato al suo fianco i grandi sconfitti di questa tornata elettorale, i socialdemocratici del tanto vessato ex cancelliere Olaf Scholz che parteciperà sicuramente alla nuova Grosse Koalition ma da segretario dimissionario.
Il problema è che i numeri dei due grandi e storici partiti superano di poco la maggioranza nel Bundestag.
I numeri sono chiari: la GK raggiungerebbe 328 seggi ( il 50% è di 315), che con un’agguerrita AFD e con i verdi che sembrano essersi già sfilati e una sinistra più estrema che non ne vuole sapere di andare al governo, potrebbe soffrire non poco i prossimi cinque anni di gestione del Paese. Sta di fatto che il 21% raggiunto dall’AFD deve suonare come un segnale d’allarme per tutta l’Europa alla luce anche della valanga plutocratica neo qualunquista e conservatrice che arriva dagli Stati Uniti che, a mio parere, finirà in cose ben più gravi di quanto annunciato dai suoi promotori. L’età dell’oro, dal MAGA al MEGA, rischia di diventare una vera e propria ecatombe per le democrazie europee e occidentali, in testa la nostra amata Italia.