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L’inferno di Los Angeles: tra fiamme, polemiche e complotti online

di Pippo Gallelli

Da Malibu a Santa Monica, le fiamme continuano a divorare la California del Sud, trasformando la “capitale dell’industria dei sogni” in uno scenario apocalittico. Una stagione particolarmente arida e venti fortissimi stanno alimentando gli incendi che hanno devastato vaste aree della regione. Secondo le stime ufficiali, almeno 2.000 edifici sono stati distrutti e 130.000 residenti hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni. Cinque morti sono già stati confermati, ma il bilancio potrebbe aggravarsi, con due incendi ancora fuori controllo e fiamme che avanzano inesorabili.
Sul campo, 7.500 vigili del fuoco stanno lavorando senza sosta per contenere i roghi. Tuttavia, anche chi abita in zone non direttamente interessate dagli incendi è alle prese con il fumo, il cielo offuscato e le ceneri che ricadono ovunque.

Tra solidarietà e disinformazione
In questa crisi, i residenti di Los Angeles si stanno mobilitando per offrire sostegno. Sui social media circolano link di mutuo soccorso e appelli di aiuto per le comunità più colpite. Tuttavia, accanto a questi gesti di solidarietà, gli incendi sono diventati terreno fertile per campagne di disinformazione e teorie del complotto.

Alex Jones, l’uomo dietro InfoWars e prolifico diffusore di menzogne, ha pubblicato erroneamente che il presidente Joe Biden avrebbe bloccato i piani antincendio e che le fiamme sarebbero parte di un “complotto globalista per promuovere l’economia di guerra.” Elon Musk ha risposto a queste affermazioni con un tweet – poi cancellato – contenente una sola parola: “Vero.”

La colpa è delle politiche inclusive?
Politici e opinionisti conservatori non hanno perso occasione per politicizzare la tragedia, puntando il dito – come riferisce Rolling Stone Italia – contro le politiche di Diversity, Equity, and Inclusion (DEI) adottate dal Los Angeles Fire Department (LAFD). Elon Musk ha condiviso un post che attribuisce i roghi a Kristin Crowley, capo del LAFD e prima donna apertamente gay a ricoprire questa posizione. Giocando con la sigla DEI e la parola DIE (morire), Musk ha scritto: “DEI means people DIE.”
Gli attacchi sono stati stata amplificati da figure come Megyn Kelly, giornalista e podcaster conservatrice, che ha commentato: “Negli ultimi anni, la priorità della capa dei vigili del fuoco di L.A. non è stata riempire gli idranti, ma promuovere la diversità. Mi spiace, ma non mi interessa con chi va a letto. Vuole gentilmente spegnere gli incendi, signora? Questa è la cosa importante.”
Tuttavia, non esiste alcuna prova che le iniziative DEI abbiano compromesso la capacità del LAFD di rispondere agli incendi. I vigili del fuoco, pur ammettendo le difficoltà nel contenere i roghi a causa delle condizioni climatiche estreme, hanno respinto con forza le accuse di negligenza.

La politica nel fuoco incrociato
Il governatore della California, Gavin Newsom, ha invitato il neo presidente Donald Trump a visitare le zone colpite, dopo che quest’ultimo aveva chiesto le sue dimissioni, accusandolo di una cattiva gestione della crisi. “Non dobbiamo politicizzare una tragedia umana,” ha scritto Newsom in una lettera indirizzata a Trump.
Intanto, il presidente Joe Biden ha sottolineato la gravità della crisi durante una conferenza stampa: “Questa non è solo una catastrofe ambientale, ma anche una crisi umanitaria.” Ha inoltre criticato duramente chi, come Alex Jones, alimenta teorie cospirative che distraggono l’opinione pubblica dalla reale entità del problema.

Un grido d’aiuto dagli eroi invisibili
Victor Shaw, 66 anni, è uno dei simboli di questa tragedia. È morto nel tentativo di salvare la casa dei suoi genitori. “Era il nostro eroe,” ha detto il nipote durante un’intervista alla CNN. La sua storia si aggiunge a quelle di centinaia di persone che hanno perso tutto.
Tra gli eroi invisibili, 800 detenuti addestrati lavorano a fianco dei vigili del fuoco per contenere le fiamme. “Questi uomini rischiano la vita per salvare le nostre comunità,” ha dichiarato Tim Edwards, presidente della California Firefighters Union.

Crisi climatica: un allarme globale
Molti esperti collegano la gravità degli incendi alla crisi climatica globale. La siccità e i venti estremi hanno creato condizioni ideali per la propagazione delle fiamme. “Questa tragedia non è un’anomalia, è un avvertimento,” ha spiegato Katharine Hayhoe, climatologa della Texas Tech University. Mentre Los Angeles brucia, l’America si trova ancora una volta divisa tra chi invoca un’azione concreta contro il cambiamento climatico e chi preferisce alimentare polemiche. Nel frattempo, le fiamme, incuranti delle polemiche, continuano nella loro opera devastatrice .