di Pippo Gallelli
Jannik Sinner è salito sul trono del tennis mondiale, e non poteva esserci palcoscenico migliore delle ATP Finals di Torino per celebrare questo momento. Alla Inalpi Arena, sede del prestigioso ‘torneo dei maestri’, il giovane talento altoatesino ha ricevuto l’onore di concludere il 2024 come numero uno del mondo, prendendo il posto di icone come Novak Djokovic e Carlos Alcaraz.
Il 2024 è stato un anno incredibile per Sinner: la vittoria agli Australian Open e agli US Open e il trionfo in tre tornei ATP Masters 1000 ne hanno consolidato il percorso verso l’élite del tennis. A incoronarlo in questo ruolo è stato Boris Becker, leggenda degli anni ’80 e ’90, che ha consegnato il premio a un Sinner visibilmente emozionato, mentre sua madre, commossa, lo applaudiva dal pubblico. Davanti agli spettatori torinesi, Sinner ha ringraziato con gratitudine e umiltà: “Festeggiare qui è un privilegio. Questo è un club molto esclusivo e non avrei mai pensato, da ragazzo, di entrarci. Ci sono arrivato grazie a impegno e dedizione.”
Tuttavia, l’anno incredibile di Sinner, insieme ai successi, ha portato anche momenti “problematici” e attirato il livore di alcuni. A distinguersi nelle critiche è stato Nick Kyrgios, che più volte ha preso di mira l’italiano con accuse e dichiarazioni sprezzanti.
Polemiche che sono state ulteriormente alimentate dalla controversa vicenda del ricorso della WADA, l’agenzia mondiale antidoping, per una presunta violazione legata al Clostebol, una sostanza rinvenuta accidentalmente nel corpo di Sinner durante il torneo di Indian Wells. L’ITIA (International Tennis Integrity Agency) lo ha già assolto, riconoscendo che la sostanza sia stata assunta involontariamente attraverso un farmaco topico usato dal fisioterapista. Tuttavia, la WADA ha deciso di impugnare la decisione, chiedendo una squalifica fino a due anni, sollevando dubbi sulle possibili pressioni esterne ricevute dall’agenzia stessa.
Sorge spontanea una domanda: perché il successo di un giovane sportivo, dall’immagine pulita e umile, suscita così tante critiche? Forse il problema risiede in qualcosa di semplice e umano: l’invidia. L’ascesa folgorante di Sinner ha destabilizzato alcuni equilibri nel mondo del tennis, spingendo perfino colleghi che dovrebbero celebrarlo a fare commenti denigratori. Il suo stile sobrio e distante dai riflettori è un’ulteriore anomalia in un mondo dove la fama spesso conta quanto i risultati. C’è anche da considerare che il successo di un italiano in una disciplina dominata storicamente da altri Paesi potrebbe aver sorpreso e turbato alcuni, tanto più per la rapidità con cui Sinner ha scalato le classifiche mondiali.
In tutto questo, Sinner continua a vincere e appare graniticamente resistente alle pressioni enormi cui è sottoposto. A sua difesa valgono più di tutte le parole dell’ex n° 2 del mondo Goran Ivanisevic: “Spero sinceramente che lascino in pace Jannik e che gli permettano di giocare. Il tennis ha bisogno di Sinner. Con Cilic abbiamo avuto a che fare con la WADA e quelle persone, molte delle quali non mi piacciono, vogliono solo distruggere la vita di qualcuno. Spero che per Sinner venga fuori qualcosa di positivo.”
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