Politica

Rosato: la battaglia moderata di Azione per superare il bipolarismo. Con Trump serve un’Europa unita e forte

Intervista a cura di Pippo Gallelli

Ettore Rosato, uomo politico di lungo corso e invidiabile esperienza, deputato, Segretario del Copasir e vicesegretario di Azione, ha affrontato insieme a noi i grandi temi della politica nazionale e internazionale, proprio nelle ore successive all’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti.

On. Rosato dopo le elezioni in Liguria e in vista dei prossimi appuntamenti in Umbria ed Emilia-Romagna, Azione ha dichiarato il sostegno a Stefania Proietti e Michele De Pascale. Quali sono le priorità per evitare un risultato negativo come in Liguria?

Bisogna raccogliere il consenso. In Liguria la campagna elettorale è stata condotta sulle vicende giudiziarie. Questo evidentemente è un tema che non convince gli elettori di centrosinistra ad andare a votare e convince gli elettori di centrodestra a proteggere i loro candidati. Avevamo avvisato che il giustizialismo di piazza non era una buona strategia, ma un pezzo della coalizione su questo non ha saputo resistere.

Le immagini di Giorgia Meloni con la calcolatrice da Vespa sono state viste come simbolo di un governo in difficoltà nel mantenere le promesse elettorali. Qual è la sua opinione sulla manovra economica e come pensa che siano percepite dall’opinione pubblica le contraddizioni dell’esecutivo?

Credo che l’opinione pubblica non le percepisca. Ma questa manovra è veramente disastrosa dal punto di vista dell’assoluta assenza di una programmazione per il rilancio dell’economia italiana. Non c’è proprio la consapevolezza della difficoltà della situazione che stiamo attraversando. Non una misura a protezione del nostro sistema industriale dopo 19 mesi di cali consecutivi della produzione. Senza crescita non c’è neanche la protezione sociale, che può essere garantita solo dalle entrate fiscali.

La vicenda dei cosiddetti “spioni” ha suscitato preoccupazioni su sicurezza e democrazia. Crede che l’Italia sia pronta ad affrontare simili minacce, sia a livello legislativo che operativo?

Ci sono sempre stati e continueranno a esserci vicende come questa, perché sono dettate, intanto, dall’infedeltà di qualcuno, pochi, che utilizzano banche dati riservate per scopi criminosi. Però questo non toglie che la preoccupazione, in particolare connessa a una digitalizzazione sempre più spinta delle nostre vite, non debba richiedere alle istituzioni maggiore attenzione, prudenza e innovazione nei sistemi di protezione.

Qual è la sua reazione all’elezione di Donald Trump e quale impatto prevede sul già complesso scenario internazionale?

Quella di Donald Trump è una vittoria netta; gli Stati Uniti sono la più grande democrazia al mondo e il loro voto va rispettato. Ci sono molte incognite su quale atteggiamento Trump avrà sull’Ucraina e nei confronti della Cina rispetto a Taiwan. Sicuramente, Trump proverà a smembrare il più possibile l’Europa, come è sempre stato nella sua politica e come abbiamo visto nei quattro anni di presidenza: farà un’alleanza forte con Orban cercando di indebolire le istituzioni europee. Inoltre, la sua politica protezionistica potrebbe tradursi in nuovi dazi contro l’Europa, causando un grave danno per la manifattura italiana e tedesca. Per questo serve un’Europa più forte e unita, capace di esprimere una voce sola se vorrà fronteggiare tutto questo.

Nel ringraziarla per la sua disponibilità le chiedo infine, guardando al futuro di Azione, qual è il percorso che immagina per il partito? E ritiene ancora fondamentale uno spazio moderato al centro, nonostante il clima di scontro bipolare e populista?

È evidente che il bipolarismo sta mostrando tutte le sue criticità e tutte le sue debolezze. Governano gli estremi, governano le proposte estreme. Invece la politica, in particolare nel nostro Paese, ha bisogno di cucire, di mettere insieme. Quindi c’è bisogno di chi se ne occupi e ci provi. Noi continueremo a combattere contro questa esasperazione del bipolarismo che ha allontanato milioni di elettori dal voto.