L’alluvione che ha travolto Valencia e il suo hinterland ha provocato devastazione e perdite gravissime. Ad oggi, come riportato da ANSA, il bilancio ufficiale delle vittime si attesta su almeno 158 morti, mentre le squadre di soccorso continuano a cercare numerosi dispersi, in un clima di apprensione e dolore.
Sono oltre 120.000 gli sfollati, con almeno 500 persone che hanno trovato rifugio temporaneo negli hotel della regione. Più di mille militari sono impegnati a liberare le strade sommerse dal fango e dai detriti, e i soccorritori hanno già portato in salvo oltre 250 persone tramite elicotteri e altre 70 via terra.
Il premier spagnolo Pedro Sánchez, in visita a L’Eliana (Valencia) – epicentro della macchina dei soccorsi – ha lanciato un appello alla popolazione per chiedere prudenza e collaborazione: “La tempesta Dana non è ancora finita,” ha avvertito Sánchez, “Vi invito a seguire le indicazioni delle autorità e a restare a casa.”
Valencia è sotto shock e parzialmente isolata: la rete ferroviaria è fuori uso e richiederà almeno due settimane per essere ripristinata, mentre anche molte strade hanno subito danni ingenti. Nelle aree periferiche la situazione è drammatica: si contano almeno 45 morti a Paiporta, 13 tra La Torre e Castellar, e un numero incerto di vittime a Sedaví, dove non tutti i corpi sono stati ancora recuperati. Al Palazzo di Giustizia di Valencia è stata allestita una camera mortuaria provvisoria per accogliere le salme.
La ricerca dei dispersi è incessante e coinvolge oltre mille militari, impegnati “casa per casa” per portare soccorso e rintracciare le persone scomparse. “Il nostro impegno, per terra, mare e aria, con tutti i mezzi necessari, è volto a ritrovare le persone scomparse,” ha dichiarato Sánchez, affiancato dal re Felipe VI, che da Madrid ha espresso gratitudine per la solidarietà ricevuta dall’estero e ha reso omaggio ai soccorritori e ai cittadini che, con atti spesso eroici, hanno dato il loro aiuto. Anche Papa Francesco ha manifestato vicinanza al popolo valenciano in queste ore difficili.
La priorità nelle prossime ore è garantire beni di prima necessità alle località più colpite, molte delle quali sono rimaste senza luce e acqua potabile. Il governatore Carlos Mazón ha chiesto supporto all’esercito per fornire questi servizi essenziali. Purtroppo, non sono mancati episodi di sciacallaggio: la polizia ha arrestato almeno 39 persone per saccheggi in negozi di elettronica e profumerie.
Intanto, il dibattito politico sulle modalità di gestione dell’emergenza non accenna a placarsi, nonostante gli sforzi di Sánchez e Mazón per trasmettere un’immagine di unità nazionale. Le ripercussioni dell’alluvione hanno raggiunto anche il mondo dello sport, con il rinvio delle partite di Liga Villarreal-Rayo Vallecano e Valencia-Real Madrid, previste per il weekend.
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