di Sylvie Freddi
In questi ultimi giorni di campagna elettorale, Kamala e Donald si contendono l’elettorato indeciso davanti alle friggitrici. Patatine fritte sono la ricetta per la corsa alla presidenza dello stato più potente al mondo, ovviamente da McDonald’s.
Gli operatori finanziari attendono il risultato, anche se i mercati ancora reggono la tensione. L’America è divisa in due, e paradossalmente questa divisione riduce la tensione nel settore finanziario perché si pensa possa portare a un Congresso frammentato, con una forte divisione di potere tra Camera e Senato, e quindi poco margine di manovra per il vincitore.
Maganomix, “Make America Great Again,” è la ricetta di Donald Trump. Una politica fiscale volta ad alleggerire i contribuenti, finanziata con un aumento dei dazi del 20% su tutte le importazioni, che raggiunge il 60% quando provengono dalla Cina e il 200% sulle auto prodotte in Messico al confine con gli USA. Se vincesse, darebbe inizio a una guerra commerciale sulle tariffe, unita a una dura lotta contro l’immigrazione.
Kamala Harris propone una ricetta economica progressista, basata su un’economia delle opportunità. Vi è una continuità con la politica di Biden, ma Kamala propone finanziamenti per le start-up per promuovere una nuova e fresca crescita economica del Paese. Pone inoltre un forte accento sulle politiche sociali, puntando a proteggere la fascia di popolazione a basso reddito, con proposte come il blocco della speculazione che tende ad aumentare i prezzi dei generi alimentari e di prima necessità.
Le ricette sono molto distanti, la battaglia è aperta, l’America è divisa equamente in due, e chi vince dovrà fare i conti con l’opposizione.
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