9 giugno 53 a.C.
Marco Licinio Crasso viene sconfitto e ucciso dai Parti, comandati da Surena, nella battaglia di Carre, nei pressi dell’attuale Harran, in Turchia. Lo scontro avvenne tra l’esercito della repubblica romana al comando di Crasso e l’esercito partico, l’esito fu un autentico disastro per i romani: la morte di Marco Licinio, oltre a segnare la sconfitta dei romani, lasciò Cesare e Pompeo complete padroni della scena politica a Roma e questa, forse, fu la conseguenza ancora più importante. I Parti decisero di sfruttare il successo invadendo i territori dei romani, arrivando sino in Cilicia e assediando Antiochia. In soccorso del presidio romano arrivò Cicerone con un esercito inviato da Roma che riuscì a sconfiggere i Parti e li costrinse a riattraversare l’Eufrate. Essi poi tentarono di attaccare ancora in Siria, ma vennero respinti da Gaio Cassio Longino ad Antigonia. In seguito Ottaviano Augusto, divenuto Princeps, mentre progettava l’invasione della Germania, per evitare di trovarsi impegnato su due fronti, decise di accordarsi con in Parti per rinsaldare il confine orientale dell’Impero. La pace fu sancita da un trattato stipulato nel 17 a. C. che prevedeva la restituzione delle insegne delle legioni di Crasso e dei prigionieri romani, dei quali però non si trovò traccia. In proposito esiste una teoria secondo la quale la battaglia avrebbe dato inizio alle prime relazioni sino–romane, mentre secondo Plinio nel 52 a.C. 10000 prigionieri romani furono deportati in Turkmenistan per aumentare la guarnigione a difesa del confine orientale del regno dei Parti. Le guerre tra Romani e Parti, però, si sarebbero trascinate per altri 700 anni, sino all’ascesa araba.
10 giugno 1610
I primi coloni olandesi si insediano sull’isola di Manhattan. L’esploratore Giovanni da Verrazzano aveva scoperto l’isola nel 1524 alla foce del fiume Hudson e ne prese possesso in nome del re di Francia Francesco I che gli aveva sovvenzionato il viaggio. Francesco, però, non trovò utile il territorio, asserendo che era una foresta abitata da selvaggi e su cui non erano presenti materie prime né tesori. Gli abitanti erano una tribù del popolo algonchino che in parte sopravvive ancor oggi nella riserva di Shinnecook a Long Island. Il 4 settembre 1609 l’esploratore inglese Henry Hudson, ridiscendendo in navigazione le coste del futuro Maine, approdò sull’isola di Manhattan descrivendola, primo tra gli occidentali, in maniera molto accurata. Nel 1642 Peter Minuit, olandese e direttore generale di una compagnia commerciale, pensò a Manhattan come porto e punto di imbarco per la spedizione delle merci in Europa ed acquistò l’isola, scambiando merci di poco valore che in patria gli erano costate meno di 60 fiorini. Nel 1846 lo storico newyorkese Jhon Romeyn Brodhead calcolò che i 60 fiorini si sarebbero potuti convertire in 23 dollari statunitensi e, nel 2006, fu calcolato che la somma era pari a 1000 dollari. Gli olandesi eressero un forte e diedero il nome di New Amsterdam alla città; fu costruita inoltre una palizzata per difendersi da possibili attacchi inglesi. Col tempo, questi ultimi ebbero la meglio sugli originari coloni olandesi e, impossessandosi di Manhattan in onore di re Giacomo Stuart, la rinominarono New York.
11 giugno 1289.
Si combatte la battaglia di Campaldino che vide fronteggiarsi i guelfi fiorentini e i ghibellini aretini, nota anche per la partecipazione di due noti poeti della letteratura italiana: Dante Alighieri e Cecco Angiolieri. Dal punto di vista storico la vittoria dei guelfi costituì un evento chiave nel processo di progressiva affermazione dell’egemonia fiorentina sulla Toscana, ma la battaglia, ben presto, si è trasformata da evento storico in fatto letterario ed artistico: chi stendeva le cronache dell’epoca ne trattò diffusamente e la tradizione popolare avvolse questi eventi in un alone romantico e leggendario. Dante, che partecipò di persona alla battaglia tra i fenditori guelfi, diede un notevole contributo riportando la sua esperienza nel canto V del Purgatorio, in cui Bonconte da Montefeltro afferma qual forza qual ventura ti traviò si fuor de Campaldino.
12 giugno 1381
Rivolta dei contadini in Inghilterra che arrivarono fino a Blackheath guidati da Wat Tyler. L’insurrezione coinvolse gli abitanti delle campagne, spesso ridotti nella condizione di servi della gleba, che, stanchi della grave e perdurante crisi dell’economia inglese causata dalla politica feudale di eccessivo sfruttamento delle terre coltivate, si ribellarono ai salari non adeguati e alle riforme agrarie fallimentari, cercando in qualche modo di cambiare la situazione. Se a questo si aggiungono l’imperversare di un’altra fase della peste nera e la convinzione che fosse imminente la venuta del Cristo che avrebbe eliminato tutte le distinzioni sociali e portato una maggiore equità, si comprende quanto fosse esplosiva la situazione. Né di aiuto era stata l’emanazione, nel 1351, dello statuto dei lavoratori che impediva a contadini ed abitanti delle città di ricevere aumenti di salario e di allontanarsi dai luoghi di residenza in cerca di condizioni di lavoro più favorevoli.
13 giugno 313
Costantino I e Licinio promulgano l’Editto di Milano, cioè un accordo sottoscritto nel marzo dello stesso anno dai due Augusti dell’impero romano, Costantino per l’occidente e Licinio per l’Oriente, in vista di una politica religiosa comune alle due parti dell’impero. Le conseguenze dell’editto per la vita religiosa nell’impero romano furono tali da farne una data fondamentale nella storia dell’occidente. Secondo l’interpretazione tradizionale Costantino e Licinio firmarono a Milano, che in quel momento era la capitale dell’impero d’occidente, un provvedimento che concedeva a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di venerare le proprie divinità. Il termine editto quindi non è del tutto corretto, in quanto i due Cesari diedero disposizioni ai governatori delle province romane affinché procedessero all’attuazione delle misure contenute nell’editto di Galerio del 311, con cui si era posto termine alle persecuzioni.
14 giugno 877
Carlo il Calvo promulga il Capitolare di Quierzy, che introduce il principio dell’ereditarietà delle cariche feudali. Esso è un testo normativo che non istituì, come invece erroneamente si ritiene, l’ereditarietà dei feudi, ma regolò in forma ufficiale una pratica già di fatto molto diffusa, cioè quella di lasciare il beneficium, alla morte del vassallo, in eredità ai figli. Inoltre il Capitolare confermò come le funzioni di conte e vassallo fossero molto diverse tra loro. Quando la centralità del potere regio perse la sua efficacia nell’amministrazione del regno, determinando un vuoto di potere, i signori resero ereditario il beneficio ottenuto dal sovrano per mezzo dell’editto Edictum de beneficiis (in epoca moderna ribattezzato in Constitutio de feudis) che decretava la ereditarietà dei benefici minori. L’occasione dell’emanazione del Capitolare fu quella di una spedizione militare franca contro i saraceni: per mezzo di esso Carlo il Calvo assicurò la continuità del titolo beneficiario ai signori che avessero preso parte alla spedizione. Sino al loro ritorno, le terre non sarebbero state affidate a nessun altro, ma in caso di morte durante l’impresa sarebbero tornate al re, che avrebbero deciso come disporne.
15 giugno 1957
Viene fondata l’Università della tecnologia di Eindohven, un istituto universitario a carattere tecnico–scientifico, con sede nella città olandese di Eindohven e fondata dal governo olandese. Il motto dell’università è Mens agitat molem. Il campus universitario ha sede nel centro cittadino a nord della principale stazione ferroviaria e, ad oggi, l’università conta approssimativamente 240 docenti, 10000 studenti, e 1150 studenti postlaurea (PHD, PDEng e Post–doc), oltre a 3000 unità di personale tecnico e amministrativo.
16 giugno 1963
Valentina Tereskova, nata nel 1937, cosmonauta e politica russa, è stata la prima donna nello spazio. Grande ammiratrice di Jurj Gagarin, nel 1962 scelse di candidarsi come astronauta e, superando l’esame teorico con merito insieme ad altre quattro candidate, iniziò il suo periodo di addestramento. Il 4 giugno 1963 Valentina fu confermata quale unico componente della missione Vostok 6, lanciata il 16 dal cosmodromo di Bajkonur, che avrebbe avuto una durata complessiva di tre giorni. Come nome in codice adottò il termine Gabbiano, che le era stato assegnato dal pioniere del programma spaziale sovietico Sergej Korolev. La missione effettuò 48 orbite terrestri e Tereskova incontrò nello spazio il collega Valerj Fedorovic Bykovskij, partito due giorni prima di lei con la missione Vostok 5. Il 19 giugno, alle 8.20, rientrò atterrando a nord–est di Karaganda (oggi Kazaka) dove venne aiutata a liberarsi del paracadute da alcuni contadini di un villaggio; pochi giorni dopo le venne conferita a Mosca l’onorificenza di pilota cosmonautica dell’Unione Sovietica. Del primo gruppo di donne cosmonaute selezionate nel 1962, Tereskova sarebbe poi stata l’unica a volare nello spazio. Negli anni successivi, grazie alla sua impresa spaziale, Valentina ebbe una grande popolarità, tanto che le fu dedicato un francobollo nel 1963 ed una linea di apparecchi fotografici.
17 giugno 1932
Amelia Earhart decolla per la sua prima traversata atlantica senza scalo e in solitario, impresa mai eseguita da una donna. Nell’aprile 1928 il capitano Hilton H. Railey le propose di esser la prima donna ad attraversare l’Atlantico e il 17 giugno, dopo vari rinvii dovuti alle brutte condizioni del tempo, decollò con il pilota Stultz e il co–pilota Gordon a bordo di un aereo Fokker F.VII, chiamato Friendship. Sebbene Amelia venisse relegata a poche funzioni, quando il team atterrò in Galles gli onori furono tutti per lei e anche il presidente Coolidge le fece pervenire un cablogramma le sue personali congratulazioni. L’8 aprile 1931, pilotando un Pitcairn PCA–2, Amelia stabilì il record mondiale di altitudine, raggiungendo i 5613 metri. All’inizio del 1932 nessun altro pilota, ad eccezione di Lindhbergh, aveva compiuto la trasvolata in solitaria nell’Oceano Atlantico, ci riuscì invece Lady Lindy, come era soprannominata, compiendo l’impresa con un Lockeed Vega equipaggiato con il segnatempo Wittnauer e impiegando 14 ore e 56 minuti per volare da Terranova a Londonderry nell’Irlanda del Nord.
18 giugno 1873
La femminista Susan B. Anthony viene multata di 100 dollari per aver tentato di votare, benché donna, alle elezioni presidenziali statunitensi. La statunitense Susan (1820–1906) è stata una saggista, attivista e pioniera dei diritti civili che ha avuto un ruolo cruciale nel movimento per l’emancipazione delle donne del XIX secolo, volto ad assicurare il diritto di suffragio a tutte le donne americane. Ella viaggiò molto in America ed in Europa, tenendo dai 75 ai 100 discorsi all’anno sui diritti delle donne e per quasi 45 anni.
19 giugno 1846
A Hoboken, nel New Jersey, si svolge la prima partita di baseball con le regole moderne. Il baseball è uno sport di squadra, in cui due squadre, ognuna delle quali composta da nove giocatori, si affrontano per nove riprese in ciascuna delle quali le squadre si alternano in attacco o in difesa. Il lanciatore della squadra in difesa lancia la palla verso il ricevitore, situato dietro la casa base, dove è presente anche il battitore della squadra in attacco, che cerca di colpire la palla in battuta con la mazza, in modo di avanzare in senso antiorario su una serie di quattro basi, poste agli angoli di un rombo denominato diamante, e infine tornare al punto di partenza segnando in tal modo un punto per la propria squadra. La squadra in difesa è composta oltre che dal lanciatore anche da altri giocatori posti in diversi punti del campo di gioco, che tenteranno di eliminare il battitore facendo arrivare la palla ad una base prima del battitore stesso, oppure semplicemente afferrando al volo la palla battuta.
20 giugno 1888
Promulgazione dell’enciclica Libertas da parte di Papa Leone XIII, una lettera a carattere marcatamente politico, nella cui prima parte Leone XIIII si sofferma sulla natura della libertà e dei suoi legami con la volontà e con la ragione, ribadendo la dottrina per cui la libertà inclina al bene secondo ragione e l’errore della ragione fa venire meno la pienezza della libertà. Nella seconda parte il papa passa a trattare della legge, a cominciare dalla legge naturale scritta nel cuore di ogni uomo. Oltre alla legge naturale che opera in ciascun individuo, esiste anche una legge umana che vale per le comunità di uomini. Da questo punto in poi l’enciclica affronta il tema degli stati, delle loro leggi, dei loro poteri. Per Leone XIII la netta separazione tra Chiesa e Stato è inaccettabile perché irragionevole, in quanto l’individuo singolo è in sé religioso e non si vede perché non debba esserlo un’intera società. Alcuni trovano nell’Enciclica la lotta ai diritti umani in nome dei diritti di Dio: l’uomo è libero di avere il diritto di non credere, ma, secondo il papa, c’è anche il diritto di Dio di esser adorato. Inoltre, la religione deve esser considerata come un bene comune della società.
21 giugno 1813
Laura Secord nata Ingersoll (1775–1868), una fervente patriota canadese, avvisa le forze britanniche dell’imminente attacco statunitense a Queenston, in Ontario. La sera del 21 giugno Laura aveva sentito dei piani riguardanti un attacco a sorpresa degli americani contro le truppe inglesi (comandate dal capitano James Fittz Gibbon) a Beaver Dams, località che avrebbe garantito agli americani il controllo della penisola del Niagara. Non è ancora del tutto chiaro in che modo Laura entrò in possesso di queste informazioni, ma, secondo la tradizione, udì per caso una conversazione tra gli americani da lei alloggiati per cena a cui era presente anche il capitano Gibbon ancora in convalescenza per le ferite riportate in combattimento. Vista l’impossibilità per il capitano di agire, all’alba Laura si mise in cammino per avvertire i britannici, passando per Queenston fino a raggiungere Saint Devis, dove si fermò a casa del fratellastro Charles, di 11 anni, che era malato. Poi, procedendo per Homer e Short Hills arrivò al campo dei guerrieri alleati mohawk che la condussero al quartier generale di Fitz Gibbon alla Decew House e fu grazie al suo avvertimento se un battaglione con un contingente di indiani mohawk furono preparati per l’attacco americano. Gli americani furono sconfitti, molti di loro morirono o furono catturati durante la battaglia di Beaver Dams il 24 giugno.
22 giugno 1944
L’Unione Sovietica inizia l’Operazione Bagration contro il Gruppo di Armate Centro tedesco. I sovietici concentrarono un notevole numero di forze corazzate e di fanteria nell’area centrale del fronte, proprio di fronte alle posizioni difese dal Gruppo di Sarmate Centro. Il Comando Supremo sovietico condusse inoltre una efficacissima azione di intelligence al fine di ingannare i tedeschi sulle sue reali intenzioni, riuscendo a convincere il Comando Supremo germanico che l’attacco principale sul fronte orientale sarebbe stato scatenato contro il Gruppo di Armate Nord Ucraina. Caduto nella trappola, l’OKH iniziò a impartire disposizioni fatali allo scopo di respingere l’imminente offensiva nemica e alcune grandi unità vennero spostate dal Gruppo di Armate Centro al Gruppo di Armate Nord Ucraina, esattamente come volevano i sovietici. L’offensiva sovietica fu lanciata il 22 giugno; 185 divisioni si scagliarono contro il Gruppo di Armate Centro, su un tratto di fronte di poco più di 1000 chilometri i russi concentrarono 2,5 milioni di uomini e 6000 carri armati. I 500.000 effettivi del Gruppo di Armate Centro furono ben presto travolti dall’enorme peso della pressione esercitata dagli attaccanti. Ben 350.000 militari tedeschi vennero uccisi o catturati e le forze sovietiche arrivarono a liberare Minsk e il resto della Bielorussia entro la fine di agosto. La II e IV Armata furono annientate nel corso dell’offensiva sovietica. Le unità più decimate furono ricostituite con l’afflusso di truppe nuove, ma quasi del tutto prive di esperienza. A ristabilire l’ordine nel dissestato Gruppo di Armate Centro fu chiamato il feldmaresciallo Walter Model, esperto di difesa, che non riuscì a stabilizzare il fronte se non dopo alcuni mesi. L’intervento dell’esperto e preparato Model risultò comunque decisivo per evitare alle truppe tedesche una rotta ancor più tragica di quella che già stavano subendo. Ignorando in modo esplicito disposizioni a volte provenienti dallo stesso Fhurer, Model organizzò brillantemente uno schema di difesa molto elastico, rinunciando il più delle volte ad assestarsi su posizioni che riteneva indifendibili e ciò permise al Gruppo di Armate Centro di stabilizzarsi e di fermare l’attacco sovietico sulle rive della Vistola.