7 aprile 1348
Viene fondata l’Università Carolina di Praga. L’Università statale boema è una tra le più antiche d’Europa, fondata dall’allora re di Boemia e futuro Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo IV di Lussemburgo, al quale è intitolata. La Carolina è suddivisa in 17 facoltà, con sedi a Praga, a Hradec, Kràlovè e Pilsen e conta circa 51000 studenti e, ancor oggi, è la più grande università del paese. L’inizio ufficiale delle lezioni è del 1349 e l’Università poté essere fondata anche grazie ad un forte contributo del clero sollecitato dall’arcivescovo di Praga, Ernesto di Pardubice. Riprendendo il modello delle già esistenti università di Bologna e Parigi, venne suddivisa in nationes: la boema, la bavarese, la polacca e la sassone e, al momento della fondazione, contava quattro facoltà: Teologia, Arti Liberali, Giurisprudenza e Medicina.
8 aprile 1341
A Roma Francesco Petrarca è incoronato d’alloro come poeta in Campidoglio. Il nome di Petrarca, quale uomo colto e grande letterato, si diffuse grazie all’influenza della famiglia dei Colonna e dell’agostiniano Dionigi. Se i primi avevano una grande influenza presso gli ambienti ecclesiastici e gli enti ad essi collegati, come le Università europee, Padre Dionigi fece conoscere il nome di Petrarca presso la corte di Napoli, tanto che Roberto d’Angiò chiamò a sé il poeta, rimanendo stupito dalla profondità del suo sapere. Petrarca, avvalendosi della rete di conoscenze e di protettori di cui disponeva, pensò di ottenere un riconoscimento ufficiale per la sua attività letteraria innovatrice a favore della riscoperta dell’antichità, patrocinando così la sua incoronazione poetica. Nella sua opera Familiares egli confidò al padre agostiniano la sua speranza di ricevere l’aiuto del sovrano angioino per realizzare il suo sogno, intessendone le lodi. Nel contempo il 1° settembre 1340 per mezzo del proprio cancelliere, Roberto De’ Bardi, la Sorbona gli fece pervenire l’offerta di una incoronazione poetica a Parigi, proposta che, nel pomeriggio dello stesso giorno, giunse analoga dal Senato di Roma. Su consiglio di Giovanni Colonna, Petrarca, che voleva esser incoronato nell’antica capitale dell’Impero Romano, accettò la seconda offerta, raccogliendo poi l’invito di Re Roberto di esser esaminato da lui stesso a Napoli prima di partire per Roma e ottenere la sospirata incoronazione.
9 aprile 1454
Viene stipulata la Pace di Lodi. La guerra di successione per il Ducato di Milano si conclude con un accordo di pace tra Francesco Sforza, la Repubblica di Firenze, la Repubblica di Genova e il Ducato di Mantova da una parte, mentre dall’altra si schierarono Repubblica di Venezia, Regno di Napoli, Ducato di Savoia e Marchesato del Monferrato. Il Nord Italia risultò così spartito tra questi stati che si impegnavano a rispettare i reciproci confini. In particolare fu stabilita la successione di Francesco Sforza al Ducato di Milano, lo spostamento della frontiera con la Serenissima al fiume Adda, l’apposizione di segnali confinari lungo l’intera linea di demarcazione (alcuni dei quali sono ancora esistenti). A Venezia rimasero le terre di Asola, Lonato e Peschiera, deludendo così le aspettative dei Gonzaga che da sempre miravano a questi luoghi. Al trattato, nell’agosto 1454, anche il papa Niccolò V, Alfonso D’Aragona e altri stati minori, creando in tal modo una salda alleanza che prese il nome di Lega Italica, che garantì per i successivi 40 anni la pace e l’accordo tra le potenze italiane, dando vita a una notevole stabilità e permettendo il conseguente sviluppo del Rinascimento. Il trattato, grazie a questa politica dell’equilibrio, impegnò alla difesa reciproca gli stati italiani, che deposero ogni mira espansionistica gli uni sugli altri. La città di Firenze e Cosimo De’Medici si posero come ago della bilancia garantendo, insieme agli Sforza, il mantenimento della pace.
10 aprile 1606
Fondazione della Virginia Company of London per concessione di re Giacomo I Stuart, con lo scopo di creare insediamenti coloniali nell’America settentrionale. La Virginia Company fu una società per azioni inglese autorizzata nel 1606 a sdoppiarsi in due rami; la Virginia London Company e la Virginia Company of Plymouth che operarono su differenti territori. Di seguito fu creata un’area di sovrapposizione tra le due concessioni, dove non era consentita la realizzazione di colonie che fossero distanti tra loro meno di 160 chilometri. La Plymouth Company non sfruttò mai l’autorizzazione ed i suoi territori, che in seguito divennero il New England, furono rivendicati dalla Francia. Le Compagnie si dotarono di un consiglio locale, ma rimasero sotto il diretto controllo della corona d’Inghilterra attraverso il Council of Virginia.
11 aprile 217 d.c
Marco Opelio Macrino (164–218) diviene imperatore romano. Il suo governo durò 14 mesi, dall’aprile 217 sino alla morte e Marco fu il primo a divenire imperatore senza esser stato membro del Senato. Macrino nominò Cesare e suo successore il figlio Diadumeniano. I primi mesi del suo regno non furono molto fortunati: alla notizia della morte di Caracalla, i Parti invasero i territori romani che avevano perduto in anni precedenti e Macrino decise allora di trasferirsi in Oriente, mentre lo scontento dilagava a Roma. Anche il rapporto con le legioni non fu dei migliori, a causa di una riforma del sistema di pagamento che favoriva forse troppo i veterani rispetto alle reclute. I restanti membri restanti della famiglia imperiale dei Severi, di cui faceva parte Caracalla, Giulia Mesa, sorella di Giulia Domna madre di Caracalla, e le figlie Giulia Soema Bassiana e Giulia Mamea ricevettero l’ordine di lasciare il palazzo imperiale e di tornare nel luogo di origine della loro famiglia, la Siria. Tuttavia Macrino non riuscì a render stabile il suo trono, mentre le donne cominciarono a complottare in favore del figlio di Giulia Bassana, Eliogabalo, spargendo la voce che si trattava di un figlio naturale di Caracalla. La rivolta iniziò il 15 maggio e l’8 giugno 218 le truppe di Macrino vennero sconfitte ad Antiochia. Macrino cercò di fuggire, ma venne intercettato e catturato in Anatolia, presso la regione costiera della Cappadocia, dove fu giustiziato come usurpatore.
12 aprile 1334
La Repubblica di Firenze nomina Giotto di Bondone capomastro del Duomo e architetto delle fortificazioni. Nella sua storia Firenze ha conosciuto periodi in cui la forma di governo fu quella di una Repubblica, governata da un consiglio, denominato Signoria, e la Signoria era scelta dal Gonfaloniere (sovrano della città), eletto ogni due mesi dai membri delle corporazioni fiorentine. Durante il XII e XIII secolo il potere economico e politico della città crebbe, in questo periodo le famiglie mercantili della Repubblica riuscirono a ottenere anche i monopoli bancari papali e divennero così esattori delle tasse per il papa in tutta Europa. Poco prima della metà del XIV secolo Firenze era divenuta una metropoli, una città tra le più grandi d’Europa.
13 aprile 1361
Galeazzo II Visconti fonda l’Università degli Studi di Pavia con decreto dell’imperatore Carlo IV di Lussemburgo. Lo Studium Generale fu fondato da Visconti nella sua veste di vicario imperiale e l’ateneo ottenne dei privilegi analoghi a quelli delle coeve strutture coeve di Parigi, Bologna, Praga, Oxford, Orleans e Montpellier. Lo Studium era costituito da due Università distinte: quella dei giuristi in Diritto Civile e Canonico, e quella degli artisti in Medicina, Filosofia e Arti Liberali. A capo dell’università annualmente era eletto un Rettore, in genere uno studente che avesse superato i venti anni. Si conferivano gradi accademici a tre livelli; il baccellierato, la licenza e il dottorato. Nel 1389 lo Studium venne autorizzato da papa Bonifacio IX all’esercizio dell’insegnamento teologico, inoltre nello stesso anno di fondazione Galeazzo II Visconti emise un decreto con cui stabiliva che tutti gli studenti che vivevano nei territori del Ducato di Milano avrebbero dovuto utilizzare l’ateneo pavese. L’attività accademica conobbe una brusca interruzione in seguito ai gravissimi danni ricevuti dalla città in seguito all’assedio durato un anno, dal 1524 al 1525, risoltosi poi con la battaglia tra francesi ed imperiali ove i francesi vennero pesantemente battuti. Una situazione stagnante continuò a persistere negli anni successivi e ne risentirono l’attività scientifica e quella didattica dell’università. La situazione si aggravò ulteriormente nel XVII secolo, a causa dell’epidemia di peste che nel 1630 colpì diverse zone dell’Italia settentrionale.