Lara Balbo è protagonista al cinema con Il Diavolo è Dragan Cygan di Emiliano Locatelli e in teatro come autrice per la sua opera prima Finchè Mela non ci Separi. L’abbiamo intervistata in occasione di questo duplice appuntamento e del suo debutto teatrale, che andrà in scena al Teatro di Tor Bella Monaca dal 19 al 23 marzo.
Sei al tuo debutto teatrale come autrice con “Finché Mela Non Ci Separi”. Perché hai scelto di ispirarti al “Diario di Adamo ed Eva” di Mark Twain?
Lessi quel romanzo diversi anni fa e ne rimasi completamente affascinata. Un testo ricco di spunti interessanti per poterne fare uno spettacolo. Un testo esilarante che racconta l’amore attraverso definizioni concrete. Adamo ed Eva che scrivono, rispettivamente, un diario con tutte le loro impressioni sull’altro. Si conoscono, come unici esseri umani sulla terra nelle loro diversità, e crescono insieme fino a capire, solo dopo essersi intesi nel profondo, di amarsi. Un racconto sulla relazione d’amore estremamente necessario e commovente, in chiave ironica si può far capire tutto. L’ho apprezzato perché mai banale, ma assolutamente intelligente. Consiglio a tutti la lettura.
In che modo il tema dell’amore e delle relazioni umane viene affrontato nella tua opera teatrale, e quali sono i principali messaggi che vuoi trasmettere al pubblico?
Il tema viene affrontato in chiave ironica e con leggerezza. Ho immaginato Adamo ed Eva non solo nel giardino dell’Eden, ma anche dopo la caduta, ho cercato di dare un seguito a quello che Mark Twain non aveva scritto. Adamo ed Eva sono i primi esseri umani, sono il pretesto per raccontare degli esseri umani in generale. Di questi tempi, credo fortemente che parlare d’amore sia più che necessario, parlare di come non sia facile stare in una relazione che prevede momenti belli ma anche grandi crisi. Siamo in un’epoca in cui è molto più pratico buttare via ciò che si è rotto piuttosto che aggiustarlo. E lo si fa anche nelle relazioni, ma l’essere umano è qualcuno di cui si deve avere cura e rispetto, e la cura e il rispetto richiedono impegno. Amare è un lavoro, difficile ma molto bello. Potrebbe sembrare facile pensare che Adamo ed Eva essendo gli unici esseri umani sulla terra non abbiano avuto scelta nello stare insieme, e fosse stato per loro la soluzione più immediata amarsi, in realtà è proprio il contrario, hanno scelto di amarsi, potevano scegliere di non farlo.
Che cos’è l’amore oggi per te?
È qualcosa che va ricordato al pubblico. Qualcosa di cui si deve parlare e si deve fare esperienza. Per me Lara, è un sentimento che ho finalmente compreso appieno, ho capito, anche grazie alle mie esperienze non sempre belle, che è un lavoro continuo che deve tendere alla bellezza. La bellezza esiste proprio dove non sembra esserci. Una battuta di Eva del testo è questa: “Adamo, il giardino ora è perduto, ma io ho trovato te e sono felice”. Questo è l’amore per me, Eva trova finalmente Adamo solo quando l’idillio del Giardino non esiste più, lo trova quindi nelle difficoltà vere della realtà mortale, e ne è felice.
Oltre al teatro, sei anche nel cast del film “Il Diavolo è Dragan Cygan”. Puoi parlarci del tuo personaggio, Evelyn, e di come si relaziona con il tema più ampio del film?
Evelyn è una giovane donna, di buonissima famiglia, che vive un rapporto conflittuale con il padre, interpretato da Sebastiano Somma, proprietario di un’azienda facoltosa pronta a delocalizzarsi all’estero. Vive un momento di grande difficoltà, è un personaggio fragile, che cerca di reagire alla sue difficoltà prendendo strade sbagliate, quali la tossico dipendenza e la prostituzione. Questo è anche un suo modo per non seguire le orme del padre ricco, con cui non vuole più avere niente a che fare, e da cui non vuole nessun tipo di favoritismo. È un personaggio abbastanza singolare, che nasconde un segreto importante, che giocherà un ruolo fondamentale nell’arco narrativo del film.
Cosa ti ha spinto a interpretare il personaggio di Evelyn, considerando la complessità del suo percorso e dei suoi rapporti familiari?
Proprio la sua complessità. Mi piacciono le sfide, mi piace studiare un personaggio che ha dei lati oscuri che non mi appartengono. Quando è difficile il lavoro sono più stimolata. Evelyn rappresenta tutti coloro che soffrono per una mancanza, chi rimane incatenato nei dolori che ha vissuto. Non è stato facile renderla credibile nonostante la sue sfaccettate sfumature.
Entrambi i tuoi progetti attuali, sia teatro che cinema, affrontano temi profondi e complessi. Qual è la tua opinione sull’importanza di portare sul palcoscenico e sul grande schermo storie che riflettono la realtà e toccano temi sociali?
Credo sia il mio dovere come attrice e autrice. L’arte è diffondere cultura ma è anche educare alle emozioni e alle relazioni. È sensibilizzare il pubblico, è condividere con loro qualcosa che potrebbe riguardarli per permettergli di avere una visione più netta della realtà, e magari anche, perché no, dargli la possibilità sbrogliare qualche nodo.
Infine, quali sono i progetti futuri che ti entusiasmano di più, sia nel teatro che nel cinema? C’è qualche genere o tipo di ruolo che desideri esplorare in futuro?
Sto lavorando come autrice a due progetti drammaturgici, e uno in collaborazione con due mie colleghe e amiche. Li porterò in scena presto, e ne farò parte anche come attrice. Ancora non posso parlarne troppo. I miei sogni nel cassetto però ci sono e sono due: girare un film in costume ambientato nel 1500-1600 e poi interpretare un personaggio alla “Vedova nera” stile Marvel. Sarebbe davvero interessante. Chissà.
Teatro Tor Bella Monaca
Dal 19 al 23 marzo
FINCHE’ MELA NON CI SEPARI
Ispirato a “Il diario di Adamo ed Eva” di Mark Twain
Testo di Lara Balbo
Regia di Matteo Milani
Aiuto regia Mattia Ranaldo
Musiche originali di Francesco Mastroianni
Drammaturgia musicale di Samuele Cestola
Arrangiamenti di Massimiliano Lombardi
Scene di Fabiana Di Marco
con:
Lara Balbo, Matteo Milani e Federico Tolardo
Grafica di Ania Rizzi Bogdan