Lo scorso primo marzo si è svolta la II Assemblea romana dei cittadini europei presso la sala consiliare della Città metropolitana di Palazzo Valentini alla presenza del Sindaco Roberto Gualtieri.
Promossa dalla sezione “Altiero Spinelli” di Roma del Movimento e Gioventù Federalista europeo in sinergia con Roma Capitale, è il risultato di un lungo percorso di quasi tre anni che ha visto circa trenta associazioni sottoscrivere il Manifesto Per Roma Capitale europea. Sulla base di questo manifesto il consiglio comunale a grande maggioranza approvò una delibera che consentì alla città di Roma di convocare la prima Assemblea dei cittadini europei e a presentare un contributo strutturato ai lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa in quel periodo in corso a Bruxelles. Ancora oggi dopo più di un anno, questa costituisce l’unico esempio di dibattito strutturato della società civile sul futuro dell’Europa direttamente promosso da una grande capitale europea.
Tale Manifesto, infatti, poneva tra i suoi obiettivi quello di contribuire a tale dibattito europeo e a trovare forme strutturate di consultazione della cittadinanza romana sulle questioni europee. Il raggiungimento di questo secondo obiettivo è stato formalizzato proprio durante l’ultima assemblea del 1 marzo 2024.
Dopo l’introduzione del Sindaco Roberto Gualtieri, che si è concentrato sull’importanza del prossimo voto alle elezioni europee e sui possibili effetti politici, la Consigliera Antonella Melito ha annunciato il lancio del iter amministrativo per insediare in Campidoglio la Consulta europea capitolina al fine di formalizzare questo ormai continuo dialogo sull’Europa con l’amministrazione comunale. Accanto alla consulta si può prevedere in un secondo momento l’apertura della Casa d’Europa di Roma, che divenga il luogo fisico d’incontro, accanto a quello di confronto offerto dalla consulta, di tutte quelle associazioni e movimenti della società civile della capitale che vogliano svolgere le proprie attività in una dimensione europea. Infine lo stesso Sindaco Gualtieri ha proposto che i lavori della consulta europea e le attività della Casa d’Europa abbiano un momento di sintesi aperto a tutta la cittadinanza, tramite la consuetudine di convocare ogni anno il 25 Marzo l’assemblea romana dei cittadini europei, simbolicamente in occasione del anniversario della firma dei Trattati di Roma che hanno istituito la Comunità europea.
Gli oltre venti rappresentanti di associazioni, movimenti, sindacati degli studenti e altro che sono successivamente intervenuti, si sono tutti espressi a favore di questo percorso che renderebbe la città di Roma all’avanguardia nell’offerta di strumenti di partecipazione dal basso al processo d’integrazione europea. Allo stesso tempo non hanno nascosto timori sui tempi in cui la consulta europea potrà essere formalmente approvata, visto che dovrà essere sottoposta a una complessa procedura amministrativa che prevede anche la consultazione di tutti i 15 municipi capitolini.
Sono stati inoltre posti una serie di temi inerenti alle prossime elezioni europee e presentate proposte di azioni che potrebbero incentivare la partecipazione popolare al voto, come la richiesta di una lettera che ricordi il voto almeno a tutti i cittadini romani che votano per la prima volta e/o che ricordino il proprio diritto elettorale a quei cittadini europei non italiani residenti nella capitale. Dando un esempio plastico del tipo di deliberazione che la Consulta europea potrebbe adottare in sinergia con gli organi di Roma capitale.
Più in generale ogni associazione ha condiviso con l’assemblea le proprie attività e tracciato il proprio impegno specifico su singoli temi europei di loro interesse, sottolineando l’importanza di trovare momenti comuni di confronto in vista delle imminenti elezioni europee, ma andando nella programmazione ben oltre al mero momento elettorale. Tutte si sono ritrovate d’accordo sulla necessità improcrastinabile di riformare i trattati dell’Unione europea, ormai ritenuti non più in grado di fornire meccanismi decisionali efficaci di fronte alle nuove sfide globali, anche se vi sono state idee diverse su come dovrebbe essere stimolato tale processo di riforma europeo.
Nelle conclusioni affidate a Paolo Acunzo del Movimento Federalista Europeo di Roma si è dato atto della sensibilità che gli attuali vertici dell’amministrazione capitolina hanno dimostrato sui temi europei, premessa e garanzia che il percorso tracciato di partecipazione civile attiva venga portato a termine quanto prima. In questo senso ha confermato la disponibilità dei federalisti romani a continuare a svolgere il ruolo di connettore tra Campidoglio e società civile portato avanti in questi anni sui temi della costruzione dell’Europa dal basso. Infine ha spronato ad allargare la condivisione del Manifesto a nuove associazioni, grandi o piccole che siano, che vogliano dare il proprio contributo e svolgere le proprie attività in una dimensione europea, al fine di dare seguito agli impegni comuni per Roma Capitale europea.
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