La politica nazionale per il 2023 ha visto palesarsi le solite scaramucce tra maggioranza e opposizioni che, come volevasi dimostrare, nulla hanno prodotto tranne che inutili perdite di tempo che altro non hanno fatto se non distogliere, ad arte ormai consolidata, l’attenzione dai reali problemi del Paese.
Con i cari politici intenti più a farsi “scoprire” in “opere e missioni” di dubbia e ridicola fattura.
Tanto per ricordarne alcune, i ministri capostazione, le vicende sentimentali della Premier, le scandalose liaison saffiche della leader del Centro-Sinistra e neonati di parlamentare fattura e ancora non nati sbattuti in prima pagina. E poi, gli scherzi telefonici “di Stato” dove si spiattellano segreti forse non tanto segreti a fantomatici capi di Stato esteri di residenza africana ma di accento russo, che evidenziano il pressappochismo dei collaboratori delle più alte istituzioni italiane dove il chi sbaglia, oltre a non pagare, è anche premiato con scatti di carriere e, soprattutto emolumenti e dove, sembra, che degli errori, non si fa tesoro e non si corregge.
A parte tutto e fatte le dovute e moderate risate che si associano a quelle delle cancellerie europee dove ormai, in termini cabarettistici, pare, l’attuale classe politica abbia di gran lunga superato i gloriosi tempi del berlusconismo, una notizia, fin troppo seria, irrompe nella cronologia a ritroso delle ultime ore del 2023. Si tratta dell’inchiesta aperta nei confronti di cognati, suoceri e altri parenti del ministro delle Infrastrutture nonché Vice-Premier, Matteo Salvini, riguardanti appalti e truffe su lavori, abbastanza pubblici, (situazioni inscindibili a quanto pare in Italia).
Un fantastico e politicamente incisivo assist per le opposizioni di governo, saremmo tentati di pensare se nel nostro Paese, ovviamente, le opposizioni battessero un colpo… E allora, una grossa mano da parte della magistratura italiana, a Giorgia Meloni che dal buen retiro otolitico, pensiamo si stia fregando le mani per questo regalo di fine anno inaspettato e quanto mai desiderato.
E dunque, in vista di un 2024 pieno di iniziative elettorali importanti, dove anche quella del più piccolo comune italiano sarà interpretata com un test di tenuta della maggioranza e del suo partito più importante, una cosa del genere non può far altro che imbandire la tavola di ottime lenticchie e zampone a chilometro zero e direttamente dal produttore al consumatore di casa Meloni-Lollobrigida.
Nell’augurare a tutti voi lettori di EuropaDomani un felice e splendido 2024, godiamoci intanto le mirabolanti scritture dell’ultimo capolavoro normativo del nostro Parlamento: la Legge Finanziaria.
Auguri a tutte e a tutti.