Amori rubati è un progetto culturale composito, che ha l’obiettivo di dare voce a una preghiera: a nessuno deve essere più rubato l’amore.
Una rassegna di teatro, di performance, di incontri, di informazione. Ma soprattutto di condivisione. Dal 2021, in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Effimera S.r.l ha promosso una settimana di incontri con alcune delle protagoniste di questa lotta, per raccontarla attraverso una diversità di forme e punti di vista.
Il primo tassello di questa ampia rassegna è stato posto nel 2013 attraverso la collaborazione artistica tra Federica Di Martino, attrice e cofondatrice di Effimera s.r.l e Dacia Maraini per l’ideazione e l’allestimento dello spettacolo Cronaca di un amore rubato, interpretato da Federica di Martino e tratto dal racconto Cronaca di uno stupro di gruppo, contenuto nel libro L’Amore rubato di Dacia Maraini che contiene altre sette storie di violenza sulle donne.
La più grande novità di quest’anno, è la terza edizione, risiede nella messa in scena di altri quattro racconti di Dacia Maraini, anch’essi tratti dal libro l’Amore Rubato e adattati per la scena da Dacia stessa. Altre quattro storie di violenza, storie che si fanno voce e corpo, emblema, purtroppo, di un’infinità di altri fatti di cronaca che accadono sotto i nostri occhi ogni giorno. Alla storia di Francesca, la vittima protagonista di Cronaca di un amore rubato a cura di Federica Di Martino (cui abbiamo assistito nelle scorse edizioni), si aggiungeranno le storie di: Giorgia (tratta dal racconto Lo stupratore premuroso) a cura di Silvia Siravo, in scena al Teatro di Documenti di Roma (dal 21 al 26 novembre); Angela (tratta da La notte della gelosia) interpretata da Federica Restani e organizzata dall’associazione Ars. Creazione e Spettacolo, in scena allo Spazio Studio Sant’Orsola di Mantova (26 novembre); Marina (tratta dal racconto Marina è caduta per le scale) a cura di Lorenza Sorino al Cinema Teatro Pacifico di Sulmona (25 novembre) e al Cinema Auditorium Zambra di Ortona (28 novembre); infine Anna (tratta dal racconto Anna e il Moro) interpretata da Viola Graziosi al Teatro Fellini di Pontinia (9 dicembre). Quest’ultimo teatro ospiterà anche l’allestimento di “Ne M’Oublier Pas” (sulla vita di Zelda Sayre, moglie di Francis Scott Fitzgerald) a cura di Clemente Pernarella e interpretato da Melania Maccaferri.
Presso l’Auditorium del Palazzo delle Esposizioni di Roma, inoltre, vi sarà anche un momento di incontro con Dacia Maraini e andranno in scena nell’arco di tre giornate consecutive(14-15 e 16 dicembre), Anna, Giorgia, Angela, Marina e Francesca. Lo stesso luogo, così, ospiterà per la prima volta riunite, in una sorta di final work espositivo, le storie di tutte queste donne. Quest’anno, per quanto riguarda le letture che precedono ogni spettacolo si è scelto il testo “Musa e Getta”, un format al femminile, curato da Arianna Ninchi e Silvia Siravo, con cui si intende celebrare donne che hanno vissuto accanto a grandi uomini, che hanno vissuto accanto a grandi donne, affinché si possa pensare alla donna non più come figura sfocata dietro al mondo maschile ma come modello della nostra epoca. Le letture a Roma, Ortona e Pontinia saranno a cura dell’attrice Arianna Ninchi. Anche in questo caso è stata naturale la scelta di collaborare con diversi teatri e associazioni, con lo scopo di estendere l’iniziativa a un numero sempre maggiore di realtà territoriali.
Inoltre, la storica sede ospitante, Il Teatro di Documenti, accoglierà una mostra, allestita dalla direttrice Carla Ceravolo, che porta avanti l’arte e la poetica del grande scenografo e regista Luciano Damiani con particolare attenzione alla tematica femminile. L’intersecarsi di arti visive differenti è uno degli obiettivi che Effimera si pone per ogni nuovo progetto e allestimento.
Quest’anno l’incasso della rassegna ai Documenti sarà devoluto ad AMLETA, un’associazione di promozione sociale il cui scopo è contrastare la disparità e la violenza di genere nel mondo dello spettacolo. È stata fondata da 28 attrici distribuite su tutto il territorio nazionale. L’incasso, invece, delle serate al Palazzo delle esposizioni, sarà devoluto ad un’associazione in via di definizione. Creare un ponte fra le persone, i luoghi e le esperienze attraverso iniziative culturali intrecciate è la modalità che Effimera, insieme alle associazioni e artiste coinvolte, ha scelto e continua a scegliere per ricordare con forza, nella giornata internazionale dedicata, un diritto che dovrebbe avere un suo spazio culturale tutti i giorni: il diritto a non avere paura di nascere donna.