Cultura

Silvia Collatina, l’Ambasciatrice italiana dell’horror nel mondo

Il Vespertilio Awards è il riconoscimento italiano del cinema in ambito horror, giallo, fantasy noir, thriller e fantascientifico, creato da “Ore d’Orrore”, fondato da Tania Bizzarro e Markus Di Meglio, che si è tenuto a Roma il 27 maggio 2023. Sollecitata da questa occasione ho deciso di approfondire il tema del piacere per l’horror a tutto tondo con un’intervista a Silvia Collatina, ospite fissa del Vespertilio.
A settembre Silvia parteciperà anche al Weekend of Hell in Germania, uno tra i festival più importanti per gli appassionati del genere con film, programmi TV e intrattenimento che si terrà a Oberhausen.
Silvia è un’attrice dalla mente esplosiva famosa per aver interpretato da piccola, negli anni ’80, diversi film alcuni di genere horror, per registi del calibro di Sergio Martino e Lucio Fulci. Oggi è ancora molto attiva in questo settore cinematografico, le rivolgo alcune domande non classiche, per approfondire un tema che potrebbe sembrare insolito ma che conta milioni di fan in tutto il mondo.

Sei una vera e propria Ambasciatrice dell’horror. Ci spieghi bene il senso?
Vorrei parlare degli effetti benefici dell’horror sulle persone “ossessionate” dal genere come me, ma chiariamo subito cosa intendo con questa espressione “Ambasciatrice dell’Horror”, altrimenti, detto in questo modo sembro quasi volermi definire una versione femminile del terribile Vlad Tepes, l’impalatore (da cui il famoso Dracula) che marcia falciando chiunque si trovi davanti o una Erzsébet Báthori (la famosa contessa sanguinaria) alla riscossa.
L’horror in Italia è considerato un genere di nicchia e viene spesso bistrattato. Qui non gli viene riconosciuta la stessa rilevanza che ha all’estero dove si svolgono prestigiosi festival, ad esempio quello di Sigtes (Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna in Spagna), per non parlare di quelli in Canada e Stati Uniti che vanno fortissimi. Purtroppo le produzioni italiane degli anni ’70-’80 e metà anni ’90 sono state sottostimate nel passato e solo di recente gli sono stati fatti i giusti riconoscimenti diventando film di culto. Bisogna invece ricordare che i nostri registi hanno invece una influenza dominante sul genere a livello mondiale e sono stati presi d’esempio come base formativa da tanti registi di fama internazionale come Quentin Tarantino e Tim Burton.
C’è sempre un pregiudizio verso chi è un fan di questo genere di film, spesso mi sono sentita chiedere se pratico pure rituali magici, tipo con la bambola voodoo e gli spilloni, oppure se sono costretta ed essere una femme fatale sadica. Sono dei semplici preconcetti perché sono tutt’altro, sicuramente una fan du genre a 360 gradi, amo tutto ciò che è gotico, lugubre e dark, ma sono una persona assolutamente solare, allegra e anche un po’ sui generis. Ho una collezione di quasi 60 teschi (ma rigorosamente finti, (altrimenti si potrebbe pensare che li abbia rubati alla Cappella dei Cappuccini di Piazza Barberini a Roma!). Io li trovo simpatici e sono molto affezionata a loro, mi mettono buon umore. Ma ritornando alla tua domanda, sì, sono qui in veste di messaggera: vorrei ribadire il concetto sano dell’horror e portarlo avanti tipo una “Paladina” di settore.

Spiegaci in che modo.
Sono una grande appassionata d’horror, lo vivo e lo respiro ogni giorno, in ogni cosa che faccio, che penso. Sin da piccola si annida in me della sana macabricità che mi fa stare bene, mi fa sentire particolarmente viva, nonostante ci sia un concetto perenne di morte nelle mie vene. Ho bisogno di respirare questo clima, mi emoziona, mi fa venire i brividi. Sento la necessità di provare delle sensazioni forti, di avere paura perché mi ricarica, è come se con questo lato oscuro alimentassi la mia solarità. Mi raccomando, lo scriviamo in caratteri cubitali, NON SONO PERICOLOSA AFFATTO… forse (comunque non mi sfidate per verificarlo – *Silvia ride*).
Noi fan facciamo parte di una gioiosa community dove condividiamo una passione bizzarra per tutto ciò che riguarda il mistero, il terrore, il paranormale. Siamo molto sorridenti e burloni, fuori dal classico cliché che ci vuole ombrosi, total black dentro e fuori. Sono gli altri che ci additano come “gli strani”, ma spesso i veri mostri sono altrove.

Quindi per quelli “come voi” (passami il termine) percepire certe sensazioni è di vitale importanza…
La nostra inclinazione di base è invece molto naïve e semplice: fateci vedere un bel film, fateci rizzare i peli del corpo e sentire i fremiti camminare lungo la colonna vertebrale come una processione di ragnetti soldato che con le loro piccole zampe ticchettano sulla schiena o delle gelide dita ossute che ti toccano inaspettatamente la pelle e vi saremo riconoscenti. È questa la nostra medicina contro lo stress e i momenti difficili. Affrontare e vivere l’horror aiuta anche ad esorcizzare le proprie paure.

Ti rilassa di più vedere un film horror che una commedia o un film d’amore?
Dipende, ma se sto in un blue mood, specie se sono arrabbiata, sento la fremente necessità di sentirmi viva, di crearmi uno stato di inquietudine: non faccio male a nessuno se mi vedo un bel film horror! Solitamente scendo anche nella cantina del mio palazzo che sembra una prigione grottesca e spengo tutte le luci. La attraverso al buio, tipo le esperienze “walkthrough horror”. Percorro tutto il corridoio a tentoni e torno indietro e dopo rido con me stessa.
E poi ci sono dei posti che mi ispirano relax totale, ma per i quali nutro un profondo rispetto: i cimiteri (qualche influenza di Mae Freudstein in “Quella villa Accanto al Cimitero”?). Percepisco delle sensazioni particolari: il silenzio, il senso di quiete, la pace dopo la sofferenza e ciò mi fa star bene, mi tranquillizza. Come quando mi rinchiudo in spazi piccolissimi (non bare però – *Silvia ride*): mi ci trovo benissimo, ho la claustrofilia!

Mi viene da definirti una Sunny Dark Lady
Forse mi si addice di più una “Funny Dark Lady”.

Ti vedrei anche come una “Horrorist” ossia, visto il tuo fanatismo a tutto tondo per il genere, questa crasi tra artist e horror starebbe ad indicare che sei una artista per l’horror, una persona innamorata di questa tematica. A questo punto siamo curiosi: quale è il tuo film horror preferito?
Sono sempre contenta di ribadire che over the top per me c’è L’Esorcista, la mia ossessione. Per me non è solo un film, mi ha cambiato proprio la vita. Mi sono molto documentata su tutto ciò che gira intorno a questo capolavoro, è il mio tormento, quello che più rappresenta per me il concetto sublime dell’horror.

Torniamo al presente. Quali sono i tuoi lavori recenti ed eventuali progetti futuri?
Ho tanti work in progress, proposte di partecipare a film anche all’estero e idee che mi ronzano in testa, sono sempre in fermento. Mi sto organizzando anche per un nuovo format di podcast sull’horror. Quest’anno poi sono usciti due docu-film a cui ho preso parte come attrice e sono felicissima. Si tratta del “L’Ultimo Titivillus” (secondo episodio della serie di Fantasmagoria 2) di Fabrizio Byron Rink, dove interpreto una donna demone e “Il tempo del Sogno” di Claudio Lattanzi (redatto con la collaborazione dello scrittore e critico cinematografico Davide Pulici), nel quale sono riuniti diversi famosi artisti tra attori, registi, sceneggiatori, compositori, ecc. che interpretano sé stessi come testimoni di un periodo splendido del cinema Horror degli anni ’80 e che forse non tornerà più. È un grande omaggio al settore e ne sono entusiasta.
Il 27 maggio sono stata inoltre presente ad un importante evento, la cerimonia della seconda edizione del Vespertilio Awards. Poi adoro partecipare alle convention horror specie all’estero dove appunto c’è una grandissima organizzazione dietro e un caloroso accoglimento da parte dei fan. Con grande piacere il 2/3 settembre prossimo parteciperò al Weekend of Hell in Germania, un importante festival e punto di riferimento per gli appassionati di horror, film, programmi TV e intrattenimento che si terrà a Oberhausen in Germania. In questo senso mi sento una sorta di ambasciatrice del genere in Europa e anche oltre oceano. E ne sono molto fiera! Spero di portare tutta la mia passione e amore per l’horror in giro.


Che parte ti piacerebbe fare in un prossimo film?
Devo dire che mi trovo molto a mio agio nell’interpretare personaggi perfidi, malvagi e demoniaci, come ne “L’Ultimo Titivillus”. A casa a volte mi metto davanti allo specchio e mi esercito a distorcere il viso, a fare delle smorfie incredibili, orripilanti, delle espressioni facciali distorte e grottesche. Devo dire che mi vengono molto bene, in modo naturale, che quasi non mi servirebbe il truccatore per gli effetti speciali. Fa proprio parte di me essere un po’ mostruosa!

Allora speriamo di vederti presto sul grande schermo Silvia.
Grazie di questa bella chiacchierata e dello spazio che mi avete riservato. E’ sempre importante per me divulgare l’horror e il suo valore.