L’edizione 2023, l’ultima con al timone Nicola Lagioia, ha fatto numeri da capogiro. Tantissimi i lettori e le lettrici accorsi, 215 mila presenze per la trentacinquesima edizione, di cui circa 25 mila studenti e studentesse.
1520 incontri e presentazioni, atmosfera energica e coinvolgente, code interminabili alle biglietterie nonostante questo maggio piovoso, e un’organizzazione impeccabile.
Girovagando tra i vari padiglioni, attirati da case editrici storiche, piccoli editori e stand regionali risuonano voci, lingue e culture differenti che si sono incontrate ancora una volta in una delle manifestazioni letterarie tra le più importanti d’Europa.
Tanti gli appuntamenti di formazione per i professionisti del settore, laboratori e letture per le scuole e presentazioni. Tra i momenti più intensi, l’incontro durato poco più di un’ora con Javier Cercas e Bruno Arpaia, l’autore spagnolo insieme al “suo doppio”, il traduttore Arpaia, che hanno discusso sull’opportunità di Riscrivere la parola intellettuale nell’attualità.
Cercas è scrittore democratico, europeista e militante della parola e sin dalle prime battute ha espresso con chiarezza il suo essere romanziere e al tempo stesso cittadino, che si estrinseca nell’importanza dunque dello scrittore di partecipare al dibattito pubblico e politico-sociale sul mondo circostante, su tematiche essenziali per il nostro vivere civile. Arpaia traduttore e scrittore si è spinto più in là, parlando di indipendenza e riconoscimento, due parole che sembrano perdere di significato quando sono riferite ai “lavoratori della creatività o della conoscenza”, traduttori, scrittori e altre professioni legate al mondo editoriale vivono una forte e continua precarizzazione. Due grandi scrittori che hanno aperto una porta sul mondo e hanno saputo attraversarla per raccontarcene brandelli e per intervenire, parteggiare mediante il grande potere della parola.
Ognuno di noi, dopo questa esperienza porta a casa un bagaglio notevole in termini di nuove letture, nuove scoperte, rinnovate emozioni, incontri inediti. Ecco i miei consigli di lettura, ovvero quello che ho portato a casa:
- Le pianure di Federico Falco (Sur), dalla pampa argentina racconta e forse si racconta;
- Colpi alla cieca (Guanda) di Javier Cercas, ovviamente con dedica.
- Ho paura torero (Marcos y Marcos) di Pedro Lemebel, l’avevo letto in lingua originale ma volevo averlo nella mia biblioteca personale. Autore cileno dallo sguardo acuto e dalla voce limpida, rimasto in Cile durante la dittatura ne ha denunciato le storture. Ci ha lasciato troppo presto!
- La versione a fumetti de Il nome della rosa di Umberto Eco, illustrata da Milo Manara (Oblomov edizioni)
Vi segnalo ancora due bei libri presentati al Salone che non ho portato a casa perché li avevo già: L’invincibile estate di Claudio Donatelli e Annalisa Nicastro (Rubbettino Editore) e Narratori dentro. Storie fuori dal carcere a cura di Antonio Carpino e scritto dai detenuti della Casa Circondariale di Paola (Le Pecore Nere). Nell’attesa del prossimo Salone internazionale del Libro di Torino, buona lettura a tutt*.