È trascorso ormai più di un anno dall’esplosione del conflitto russo – ucraino del 24 febbraio 2022 e ancora non si intravede nessuna possibilità di uscita da questo oscuro tunnel di violenza che forse, invece di risolversi, si sta complicando ancora di più. Sicuramente si è innescato un processo di ridefinizione degli equilibri geopolitici in cui l’Unione europea si confronta con la necessità e l’urgenza di costruire un nuovo assetto istituzionale che vede i paesi membri troppo divisi.
Quale dovrebbe essere allora il nuovo ruolo dell’Unione europea? Quali sono gli aspetti geopolitici in evoluzione? E cosa si prospetta per il nostro futuro di cittadini?
Questi sono i temi principali affrontati da Stefania Schipani nel suo libro appena pubblicato Europa Ucraina: Voltiamo Pagina. Per cercare risposta a queste problematiche e alle tematiche direttamente e indirettamente connesse l’autrice ha intervistato, a partire dallo scoppio della guerra e nel corso dei mesi successivi, 31 esperti di questioni sociali, economiche, geopolitiche, alla ricerca di punti di vista profondi e analitici e soprattutto non condizionati da elementi di disinformazione.
Dalle pagine del libro emerge una valutazione tecnica ma anche profondamente umana, una successione di dialoghi e anche qualche lectio magistralis.
In circa 250 risposte molto ricche e articolate docenti universitari, ricercatori, deputati europei, ambasciatori, alti funzionari, religiosi, parlamentari, psicologi, europeisti, giuristi, economisti, militari, tecnici, ecc. hanno espresso il pensiero di chi ha osservato mese dopo mese l’evolversi dei drammatici eventi bellici.
Le interviste contenute nel libro sono state raggruppate in capitoli in base all’attinenza tematica, ma non c’è un ordine gerarchico in modo che il lettore possa scegliere l’intervista da leggere, quale argomento approfondire e quale voce ascoltare.
Ampio spazio nelle interviste del libro è dedicato al problema della disinformazione e della comunicazione propagandista che è e continuerà ad essere un elemento pericoloso di condizionamento culturale e politico dei cittadini in forma di guerra ibrida anche quando gli scontri a fuoco saranno terminati.
Dagli articolati punti di vista degli intervistati emerge un caleidoscopio di idee e di interpretazioni diverse, ma con un unico messaggio corale che noi europei dobbiamo essere pronti ad ascoltare per riprendere in mano il nostro futuro ridando priorità ai nostri valori di democrazia, di libertà. di giustizia, di pace, di diritto, con l’obiettivo di costruire una pacificazione dei popoli senza rinunciare all’ascolto delle altre culture che si impongono sugli equilibri geopolitici mondiali.
L’autrice è una giornalista esperta di tematiche economiche ed europee, è ricercatrice e lavora all’Ufficio stampa dell’Istat. Ha una formazione strutturata, con due PhD in Diritto ed Economia dell’ambiente e in Contabilità e Finanza Pubblica, e si è occupata molto di sviluppo sostenibile. È molto attiva nell’associazionismo filo-europeo e degli italiani all’estero e il suo punto di vista emerge nettamente dalle pagine del libro. È quello di un’europeista che spera in una Unione europea diversa, che recuperi l’obiettivo di costruire una federazione per trasformarsi in potenza mondiale e unione politica basata sui principi e sulle conquiste economiche e sociali che ne contraddistinguono la storia.
Con questo libro lancia un messaggio al cittadino italiano ed europeo rivolto al recupero della consapevolezza dei fenomeni e dei valori di diritto su cui si basa la ricchezza e la solidità delle nostre esistenze quotidiane per riprendere in mano il nostro futuro e donare ai giovani un mondo migliore.
Il libro è stato pubblicato in self publishing ed è disponibile su amazon.